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ANTHURIUM – FIORE DI CERA – COME CURARLO E FARLO DURARE A LUNGO

Il genere Anthurium, che conta ad oggi più di 900 specie e varietà, appartiene alla famiglia delle Araceae, molte delle piante che noi utilizziamo come piante d’appartamento o da interno appartengono a questa famiglia.

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In questo articolo parleremo soprattutto dell’Anthurium scherzerianum, che come appena sopra detto appartiene alla specie più adatta all’ambiente di un appartamento o di un ufficio, meno delicata nelle esigenze ambientali e di più semplice manutenzione.

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Il significato del nome Anthurium deriva dalla conformazione del fiore: proviene dal greco “anthos” che significa fiore, e “oura” che significa coda o spadice. Infatti come si può osservare dall’immagine il fiore è formato da una brattea esterna, o spata, di aspetto lucido, ceroso molto consistente, che avvolge l’infiorescenza interna a spiga, o spadice, di colore giallo chiaro o giallo arancio, formato da un asse centrale raccorciato su cui sono posti i veri fiori.

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Anche se la specie più utilizzata per la produzione di piante in vaso è l’Anthurium scherzerianum che deve il suo nome al dottor Kan van Scherzer che lo portò in Europa dalla Costa Rica nel lontano 1857, occorre dire che qualche anno più tardi, nel 1876 il botanico francese Edward Andrè durante un viaggio in Colombia e in Ecuador scoprì una specie dai fiori e dalle foglie più grandi che viene oggi utilizzata come fiore reciso per le decorazioni delle composizioni di fiori freschi, a questa specie è stato dato il nome del suo scopritore, infatti viene chiamata Anthurium Andreanum.

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CARATTERISTICHE BOTANICHE

Tutte le specie appartenenti al genere Anthurium diffuse in Italia sono piante sempreverdi, che in natura crescono attorcigliandosi sul tronco degli alberi, grazie alle numerose radici aeree. La gamma cromatica dei loro fiori comprende il bianco, le diverse tonalità del rosa, dell’arancio e del rosso che è il colore più noto e apprezzato. 

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La lucentezza del fiore è data dalla consistenza cerosa della spata che conferisce grande brillantezza ai colori. La specie A. scherzerianum ha un’altezza massima di 30 cm ed un’ampiezza di 30-35; è molto compatta, ricca di germogli con le foglie lanceolate dai lunghi piccioli e lo spadice ricurvo giallo arancio. 

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La tendenza a formare piante compatte e le ridotte esigenze la rendono adatta a formare piante fiorite.

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 Le maggiori dimensioni delle foglie cuoriformi e dei fiori, rendono invece più idonea la specie Anthurium Andreanum per la produzione di fiori e di foglie da recidere, entrambi utilizzati nelle composizioni floreali fresche.

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Un’altra specie che vale la pena di citare per la particolare bellezza del fogliame, è l’Anthurium crystallinum, che ha foglie con nervature argentee, cuoriformi, il cui colore vira dal rosso porpora delle giovani piante ad un verde intenso vellutato negli esemplari di una certa età. Dato che però richiede un elevatissima umidità ambientale è poco diffusa come pianta d’appartamento.

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ESIGENZE AMBIENTALI

Luce diffusa, temperatura costante ed elevata umidità ambientale, sono i tre ingredienti per ottenere dalle piante di Anthurium i risultati più soddisfacenti e l’effetto decorativo desiderato. La mancanza di una sola di queste tre condizioni si renderà ben presto visibile sulla pianta con una di queste caratteristiche qui di seguito elencate:

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La luce diretta del sole provoca sulle foglie lucide l’effetto di una grave ustione; le zone colpite si disidratano e assumono una consistenza cartacea che si colora di marroncino-bronzo quando il danno è irreversibile. Non appena si evidenzia questo sintomo su qualche foglia, occorre trasferire la pianta in un luogo più ombreggiato riparato.

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La pianta mal sopporta i luoghi soggetti a correnti d’aria e vicini alle aperture l’anthurium in questo caso evidenzierà la sua sofferenza mostrando foglie ripiegate verso il basso e afflosciate. I valori ottimali per la sua vita sono le temperature che vanno dai 20 ai 25 °C di giorno e 18 – 20 °C di notte. Anche se è comunque in grado di sopportare fino a 14 °C di valori minimi e circa 35 °C di massimi.

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Foglie giallastre, cartacee, saranno invece il segno di una insufficiente umidità ambientale. In questo caso c’è anche da dire che forse questa è la condizione più difficile da soddisfare negli ambienti interni di un appartamento o di un luogo di lavoro.

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In questi casi un rimedio molto semplice per contrastare l’aria secca dell’ambiente, consiste nel mantenimento di uno strato di acqua nel sottovaso, riempito con ghiaietta o argilla espansa, affinché il fondo del vaso non sia a diretto contatto con l’acqua. Inoltre è opportuno nebulizzare acqua sulle foglie, a cadenza regolare quotidiana soprattutto nel periodo estivo.

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Un altro sistema è quello di far appoggiare il vaso su un sottovaso capovolto che a sua volta è inserito in un sottovaso di dimensioni più grandi e riempito d’acqua.

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Come regola generale bisogna considerare che il terriccio deve essere umido ma mai bagnato.

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La frequenza delle annaffiature non deve essere elevata, è sufficiente innaffiare una volta la settimana nel periodo autunnale e invernale e due volte a settimana nel periodo primaverile-estivo.

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TERRICCIO E NUTRIZIONE

L’Anthurium scherzerianum ha bisogno di un substrato leggero e poroso. Una miscela di torba fibrosa in una percentuale vicina all’85% con il 15% di perlite, o torba pura, rendono il terriccio ben drenante prevenendo dannosi ristagni e pericolosi marciumi radicali.

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È richiesta una concimazione liquida ogni due settimane con fertilizzanti completi di macro e microelementi

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CONSIGLI PER OTTENERE UNA FIORITURA ABBONDANTE

L’anthurium è una pianta d’appartamento di una bellezza eccezionale che ci regala, oltre ad un bel fogliame verde lucente, delle stupende e prolungate fioriture invernali, e per questo esige una nutrizione molto equilibrata capace di sostenere oltre all’armonico sviluppo vegetativo anche un’abbondante fioritura.

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Basta dare un’occhiata sui concimi liquidi su Amazon per trovare un concime universale per piante da fiore equilibrato che abbia almeno i tre elementi di azoto fosforo e potassio in ugual misura tipo quelli indicati qui sotto con micro elementi.il dosaggio dovrebbe essere di circa 7 ml per ogni litro di acqua si può usare per questo il pratico tappo erogatore salva gocce fornito nella confezione. Questo tipo di concime dovrà essere somministrato ogni 15 giorni durante tutto l’anno, inverno compreso.

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RINVASO

Il rinvaso va effettuato ogni due anni a fine primavera, in vasi poco più grandi di quelli in cui la pianta già risiede, e avendo cura di riporre sempre sul fondo del vaso un po’ di ghiaia o argilla espansa.

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MOLTIPLICAZIONE

La naturale tendenza a emettere germogli e nuove piantine dalla base può essere sfruttata per la propagazione di questa pianta. Il metodo più semplice per moltiplicarla infatti la cosiddetta “divisione dei cespi”. Basta cioè dividere con delicatezza i germogli dalla pianta principale quando sono ancora piccoli, ma hanno già formato le radici. Il periodo consigliato per fare quest’operazione è quello di fine inverno.

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Si può fare anche la moltiplicazione per seme, raccogliendolo fresco e ponendolo a germinare in vassoi riempiti con un miscuglio di sabbia e torba.si coprono con lastre di vetro o di plastica per circa tre mesi a 20 25 °C, poi una volta cresciute le piantine vanno trasferite in vasetti singoli.

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I PRINCIPALI NEMICI

Un pericoloso nemico è la cocciniglia

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I sintomi dell’attacco sono rappresentati da punteggiature fioccose biancastre poste soprattutto sotto la lamina fogliare e all’inserzione delle foglie. Oltre ad usare degli ottimi prodotti chimici, come quelli indicati qui sotto, che si possono visionare cliccando su una delle immagini qui sotto per collegarsi ad Amazon, si può anche ricorrere per la lotta a metodi naturali come il sapone neutro spruzzato sulle foglie o distribuito con un batuffolo, utile anche alla pulizia delle foglie.

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Il tripide rappresenta il problema principale per i fiori.

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Si tratta di un insetto di ridotte dimensioni, circa 1 mm di lunghezza, di colore giallino-beige, il cui danno è quello di pungere le foglie sottraendo linfa e provocando sulle stesse deformazioni di diverso livello in rapporto allo stadio di sviluppo e di distensione della foglia stessa. Se presente sulle foglie si può combattere con un insetticida come quelli indicati nelle immagini appena qui sotto (basta cliccare sulle immagini per collegarsi all’e-commerce di Amazon per visionarli o acquistarli) Il danno più grave è visibile sui fiori su cui provoca screziature di colore più chiaro e deformazioni.

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In questo caso la lotta può essere solo preventiva perché quando l’attacco si manifesta è già troppo tardi per correre ai ripari. Si possono anche posizionare delle trappole cromotropiche o dei cartoncini ricoperti di colla come quelle indicate qui sotto, appesi o infilati nel vaso. Il colore che più attrae il tripide come si può osservare è l’azzurro intenso..

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Se non hai ancora una pianta di Anthurium e desideri acquistarne una puoi dare un’occhiata sullo Store di Amazon cliccando su una delle immagini qui sotto.



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