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65 messaggi.
 Valutazione media: 3,75 su 5 (8 voti)
Marta Marta da Cagliari
Salve, da circa due settimane mi hanno regalato un ciclamino in vaso che sto tenendo all’interno di casa. Ho notato che in una parte della pianta è uscita una specie di pelliccia/schiumetta bianca ed in quella parte la zona è secca.
Che cosa può essere? Come va trattata?
Mi piace 4
Michele il giardiniere Risposta dell'amministratore di: Michele il giardiniere
Cara Marta la ringraziamo per averci scritto e per la fiducia dataci nel porci il suo quesito.
Per avere una risposta soddisfacente lo staff di questo blog ha deciso di stilare un articolo intero in cui si spiega per filo e per segno non solo quali sono le malattie e come identificarle anche con delle magnifiche immagini, ma anche come curarla con dei prodotti specifici. Pertanto la invitiamo a consultare l'articolo stesso cliccando sul link o sul titolo dell'articolo stesso, indicato qui di seguito. Non ci resta altro che augurarle buona lettura!

MALATTIE E PARASSITI DEI CICLAMINI: QUALI SONO E COME CURARLE
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Giovanna Bresciani Giovanna Bresciani da Toscolano Maderno ( BS)
Salve! Il mio giardiniere ha tolto tutti i limoni dalla pianta, anche quelli più piccoli dicendomi che se gelavano facevano gelare anche i rami. I limoni però sono coperti. Secondo lei è giusto?
Grazie per la risposta.
Cordiali saluti.
Giovanna
Mi piace 4
Michele il giardiniere Risposta dell'amministratore di: Michele il giardiniere
Gentile Giovanna, grazie a lei per aver scelto il blog di "Michele il giardiniere" per sottoporre il suo quesito.
Beh! Possiamo solo dire che il limone è una pianta che, come tutti gli agrumi, teme molto il freddo e il gelo, in particolare se le temperature scendono sotto lo zero si potrebbero avere dei danni irreversibil.
Infatti la temperatura invernale per un limone non dovrebbe mai scendere sotto i 4°c . Quando si scende sotto questo livello iniziano una serie di problemi più o meno gravi. Ad esempio il limone inizia a far cadere le foglie, anche se a primavera con un po’ di fatica e una giusta concimazione si potrebbe riprende e tornare a vegetare. Ma se invece, malauguratamente, le temperature vanno al di sotto dello zero termico, la linfa si ghiaccia, i rami si spaccano e la pianta nel giro di breve tempo potrebbe morire completamente.
Se gli agrumi sono coltivati in vaso occorrerebbe come prima cosa ammendare il terreno con un concime ricco di sostanza organica, meglio se contenente anche micorrize e trichoderma. Lo può trovare e acquistare su Amazon cliccando sulla seguente dicitura:

AGRI BIO AKTIV-FUNGHI MICORRIZICI CON TRICHODERMA PER FIORI E PIANTE

Fatto questo, si potrebbe spostare la pianta in luogo riparato all’aperto sotto una tettoia o una pergola, meglio se a ridosso di un muro esposto a sud con la luce diretta, perchè il limone deve essere sempre riparato dai venti di tramontana e di bora. Bisognerebbe inoltre pacciamare il terreno con della corteccia di conifera e coprire la chioma con del tessuto non tessuto antigelo di colore chiaro.
Consideri che se i limoni sull’albero sono già maturi si potrebbero quindi raccoglierli e utilizzarli, altrimenti li si potrebbe lasciar maturare sotto lo stesso telo protettivo.
Per ulteriori dettagli sul tessuto non tessuto la invito a consultare l’articolo in questo blog intitolato:
“GELATE INVERNALI, TUTELIAMO IL NOSTRO GIARDINO”

Può anche cliccare sulla dicitura appena qui sopra per collegarsi direttamente all'articolo suggerito.
Le auguriamo pertanto buona lettura!
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Stefania Stefania da Venezia
Buongiorno Michele volevo un informazione sulla pianta lonicera japonica che è situata in un vaso, fuori in terrazza. Mentre toglievo le foglie secche ho visto, anche muovendola un pò che sono usciti fuori tanti moscerini. Volevo chiedrele come devo fare per eliminare questi insetti?
Volevo inoltre anche dirle che un giorno, verso sera, mentre stavo annaffiando la pianta e stavo togliendo le foglie secche dal terriccio è uscita fuori una lucertola che mi hanno detto che può depositare le sue uova sul terriccio della pianta. Alcune mie amiche mi hanno consigliato di mettere un pezzo di aglio per terra o nel terreno, secondo lei ho fatto bene ? Mi faccia sapere, grazie!
Mi piace 4
Michele il giardiniere Risposta dell'amministratore di: Michele il giardiniere
Gentile Stefania, la ringraziamo per aver scelto il blog di "Michele il giardiniere" per sottoporre il suo quesito.
La Lonicera Japonica, più comunemente conosciuta con il nome di Caprifoglio del Giappone, è una pianta rampicante che appartiene alla categoria delle piante sempreverdi, se lei dice quindi di averla messa in un vaso in terrazzo, credo che l'abbia fatta arrampicare su un una grata o qualcosa di simile, creando anche un bell’effetto. Se le cose stanno così le faccio anche i miei complimenti!
Tenga conto che le lucertole si nutrono di insetti e anche delle loro uova, quindi lasciar sopravvivere la lucertola non sarebbe poi così male.
L'aglio invece va usato a scopo preventivo, ponendone uno spicchio nel terreno per tenere lontano muffe e insetti vari, ma se gli insetti hanno già colonizzato la zona non credo che possa avere più lo stesso effetto.
Le consiglio pertanto di usare un insetticida sistemico a bastoncini che deve solo avere l'accortezza di infilare nel terreno questi rilasceranno in modo lento e graduale una sostanza insetticida che sarà assorbita solo dalle radici della pianta, lasciando sopravvivere le povere lucertole. In questo modo l'insetticida circolerà all'interno della pianta e sarà diffusa su tutto l'apparato aereo, cosicché gli insetti che si schiuderanno dalle uova quando andranno a pungere e a succhiare le lamine fogliari mangeranno insieme a loro cibo preferito il prodotto insetticida che gli impedirà di tornare ad attaccare la pianta.
Ecco qui di seguito elencati alcuni nomi di prodotti che si possono trovare su Amazon ad un prezzo davvero conveniente, basta cliccare su una delle seguenti diciture qui sotto per poterli visionare e acquistare:

BASTINSECT - INSETTICIDA SISTEMICO A BASTONCINI PER PIANTE ORNAMENTALI

SANIUM PIN - INSETTICIDA SISTEMICO IN PILLOLE


Cordiali saluti!
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Giulio Giulio da Chieri
Sulla pianta dei fagiolini sono spuntati dei piccoli pidocchi neri come posso eliminarli?
Mi piace 4
Michele il giardiniere Risposta dell'amministratore di: Michele il giardiniere
Salve signor Giulio, grazie per averci scelto per sottoporci il suo problema.
Le consigliamo di adottare alcune strategie per una coltivazione di fagioli sana che riduca l’impatto degli insetti dannosi, che consistono nel programmare una rotazione delle colture che consiste nell’alternare specie di famiglie diverse negli spazi utilizzati sul terreno del suo orto. Ciò significa ad esempio che per 2-3 cicli colturali nessuna specie della famiglia dei fagioli, ovvero le leguminose, deve tornare sulla stessa parcella di terreno, perché hanno parassiti e malattie comuni.
Si dovrebbe inoltre evitare di concimare troppo perchè fagioli e fagiolini sono già di per se leguminose azotofissatrici (sintetizzano da sole l'azoto che è il principale elemento dei concimi), ma sicuramente richiedono apporti di fosforo, potassio ed altri elementi, che di norma in un orto biologico vengono forniti con stallatico, compost e altri fertilizzanti di origine naturale. Anche con questi prodotti bisogna comunque rispettare le dosi, e non esagerare, perché le piante concimate troppo risultano più suscettibili agli attacchi di certi insetti.
Bisognerebbe poi togliere dal terreno i residui delle colture a fine ciclo, per evitare di fornire cibo per l’inverno alle forme svernanti degli insetti dannosi.
In extremis si potrebbe irrorare sulle piante dei preparati contro gli afidi come quelli indicati qui appena sotto, provi a cliccare sulle diciture qui elencate per visionarli o acquistarli direttamente da Amazon:

Albagarden - Insetticida Piante Naturale x 1 Litro A Base Di Estratto Di Ortica Biologico

Bio Afid Insetticida Naturale Estratto Vegetale a Base di Agrumi Afidicida Contro Afidi

Distinti saluti
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Emiliano Emiliano da TIGGIANO
Dig. Michele buonasera, io vorrei acquistare la pianta del fiore del pipistrello, fiore rosso scuro, nero. Mi può aiutare nel trovarla? Grazie di cuore.
Mi piace 4
Michele il giardiniere Risposta dell'amministratore di: Michele il giardiniere
Buonasera a lei Gent.mo Sig. Emiliano

Mi spiace dirle che in questo periodo è difficile trovare in vendita la pianta Taka Chantrieri, volgarmente chiamata pianta o fiore pipistrello, piuttosto invece, sono solo a disposizione i semi, in vendita su Amazon di cui le fornisco qui di seguito il Link che la collegherà alla pagina dove sono esposte tutte le possibilità di acquisto della stessa, le basterà cliccare sulla dicitura qui di seguito per collegarsi.

PIANTA PIPISTRELLO - TAKA CHANTRIERI - 10 SEMI NERO BORDEAUX - PIANTA DA GIARDINO

Ringraziandola per la fiducia accordataci e sperando di esserle stati di aiuto cogliamo l'occasione per augurarle una buona serata nonchè buon inizio settimana!
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Paolo Roberto Arrus Paolo Roberto Arrus da Cagliari
Buongiorno mi chiamo Roberto, vorrei un consiglio.
Possiedo una magnifica melaleuca in giardino e vorrei sapere che tipo di pianta posso mettere sotto di essa. Ho provato con molte piante ma nessuna riesce a crescere. Probabilmente il terreno è molto acido oppure c è una causa che non conosco.
Mi può aiutare cortesemente?
Grazie in anticipo e cordiali saluti.
Mi piace 3
Michele il giardiniere Risposta dell'amministratore di: Michele il giardiniere
Buon giorno a lei Roberto
Consideri che anche se la Melaleuca si adatta bene praticamente ad ogni terriccio, di solito viene consigliato l’utilizzo di un terreno tendenzialmente acido o sub-acido, ben drenante e più leggero possibile. Essendo una pianta non molto esigente e che si adatta anche ad altri tipi di terreno, a volte viene consigliato anche di farla vivere con del terriccio comune e mescolato con torba e sabbia di fiume per renderlo più leggero e permeabile perché comunque la M. è una pianta che esige un ottimo drenaggio.

Ora sapendo questo si metta nei nostri panni che non sappiamo che tipo di terreno le hanno messo o se la sua pianta è coltivata in vaso o in piena terra, perciò a questo punto consideri che sotto la sua Melaleuca potrebbe esserci sia del terreno subacido che acido o torboso e sabbioso e che quindi di conseguenza le piante che non sopportano generalmente il terreno acido o le torbe e le sabbie in genere, potrebbero non stare bene sotto la sua Melaleuca semplicemente perché non amano quel tipo di terreno o non amano stare al sole, perché la Melaleuca ama stare al sole.

Possiamo perciò solo suggerirle di usare una cartina al tornasole, che può acquistare cliccando sulla dicitura indicata appena qui sotto, per verificare il tipo di terreno in cui vive la sua pianta e valutare come agire di conseguenza.

ACQUISTO CARTINA TORNASOLE - INDICATORE PH TERRENO - AMAZON LINK

(legga bene le istruzioni sulla confezione per sapere come si usa)

Concludendo quindi valuti bene se le piante che ripone sotto quest'albero sono piante che sopportano il terreno acido o sub-acido, le torbe e le sabbie, quindi i terreni molto drenanti o se sono piante che più semplicemente sopportano una posizione soleggiata.

Ringraziandola per averci contattato le porgiamo cordiali saluti.
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Raffaela Raffaela da Roma
Buongiorno,
Ho acquistato 15 giorni fa un ringosperma, è stato invasato con terra nuova, stallatico e argilla, è al sole per quasi tutta la giornata ma si sta afflosciando....
ho dato acqua a sufficienza ma ha perso subito vigore.
Ora non so che fare ma mi piacerebbe salvarla.
Ha un suggerimento?
Grazie!
Mi piace 4
Michele il giardiniere Risposta dell'amministratore di: Michele il giardiniere
Buon giorno a lei Raffaella!

È un vero peccato che la sua pianta, come dice lei si stia afflosciando, perché nel linguaggio dei fiori il Rincospermo detto anche Rincospermum oppure Falso Gelsomino (nome latino Trachelospermum jasminoides)  simboleggia l’immortalità.

Le do a seguire alcune semplici indicazioni, provi a vedere se trova dei riscontri in esse oppure ha trascurato di fare alcune cose o ha esagerato in delle altre durante la fase di collocamento della sua nuova pianta:

Le cure colturali del rincospermum richiedono la messa a dimora in un terreno ricco di humus e ben drenato, quindi ad esempio, un terriccio con un'alta percentuale di torba mischiato ad argilla. Se viene coltivato in vaso, questo deve essere capiente, sia in larghezza che in profondità.

La terra deve quindi essere fertile, fresca, non pesante, ad esempio metà terra da giardino o terriccio universale e metà torba con aggiunta di sabbia.
Occorre sapere inoltre che teme i ristagni d’acqua, per cui bisogna curare molto il drenaggio (deflusso delle acque), ed è assolutamente sconsigliato il terreno con pH acido in caso di piantumazione in  piena terra. 

Se la pianta viene coltivata in vaso l’acqua somministrata deve essere abbondante e distribuita regolarmente durante la fioritura nel periodo maggio-giugno; medio-abbondante in luglio/agosto; poca ad aprile e settembre; scarsa nei restanti mesi.

Se invece il Rincospermo è piantato in giardino e in piena terra, le dosi di acqua devono essere più basse. Vanno date di più solo in presenza di esemplari giovani, ma come già si diceva appena sopra, occorre evitare in ogni caso i ristagni idrici, che possono danneggiare la pianta.

Per ottenere una buona crescita, il Rincospermo richiede una temperatura notturna di 10-13°C e una temperatura diurna di 20-22°C.
Per un breve arco di tempo può essere mantenuto anche in appartamento, a condizione di garantire alla pianta almeno 4-6 ore di buona illuminazione giornaliera.

È una pianta che tollera sia il caldo sia il freddo, a condizione che le radici siano ben riparate e rimangano al fresco durante l'estate o una temperatura non troppo bassa durante l'inverno.
Non teme la salsedine, per cui può essere piantato anche nelle vicinanze del mare.

La nota dolente è che un eccesso di concimi può far diventare le foglie rosse e poi farle cadere, si consiglia pertanto di non esagerare con questi ultimi.

Dia un'occhiata alla colorazione delle foglie, se queste sono di un colore più chiaro del normale, vi può essere una clorosi ferrica (mancanza di ferro nel terreno) e in questo caso sarebbe meglio provvedere anche ad una integrazione di ferro, soprattutto se il terreno è calcareo o l’acqua è molto carica di calcare.
In questi casi sarebbe opportuno usare un integratore di ferro a inizio primavera e inizio autunno, come quello indicato qui sotto (basta scioglierlo in acqua e irrigare la sera):

SEQUESTRENE - CHELATO DI FERRO - concime contro la clorosi ferrica


(provi a cliccare sulla dicitura qui sopra per collegarsi direttamente all'e-commerce di Amazon per dare un'occhiata al prodotto o procedere all'acquisto)

Tenendo conto di quanto sopra descritto occorre sapere anche che lo stallatico per poterlo utilizzare come concime dev’essere essiccato per evitare che gli acidi fulvici e umici brucino le radici (per questo motivo non deve essere mai utilizzato fresco). Bisogna anche tener conto che anche allo stato secco una volta messo nel terreno tende a trattenere ancora di più l'acqua e l'umidità, (ricordiamo che il rincospermum teme i ristagni). Tenga conto anche che le dosi dovrebbero essere dai 60 ai 70 grammi a metro quadro, perciò provi anche a capire se per caso ha esagerato con l'uso di questo concime organico.

In conclusione quindi anche se è vero che lo stallatico migliora la fertilità fisica, chimica e biologica del terreno aumentando il contenuto in humus dello stesso, bisogna fare attenzione non solo a non esagerare, ma evitare che venga a diretto contatto con le radici in fase di piantumazione, anche perché una concimazione in copertura, ovvero subito dopo aver piantato, non solo non è molto efficace ma a volte potrebbe essere addirittura dannosa se si esagera, a causa dell'elevata quantità di azoto in forma ammoniacale che rischia di fare andare le piante in overdose a cui segue una morte rapida e certa per intossicazione, si dice infatti che le piante vengano bruciate perché prendono un aspetto brunito come se fossero state avvolte dal fuoco.

Perciò in ultima analisi, se lo ritiene opportuno, dovrebbe provare a sostituire magari del tutto il terreno nel suo vaso con un terreno o un terriccio ammendante più semplice e leggero, come ad esempio quello indicato qui sotto.

TERRICCIO BIOLOGICO LEGGERO

Da mischiare con un po di torba e sabbia al 50%.

TORBA IRLANDESE VIGORPLANT

SABBIA DI FIUME PER IL DRENAGGIO DELLE PIANTE in busta da 5lt.

Ringraziandola per averci contattato e per la fiducia accordataci, le auguriamo di poter salvare il suo beneamato Rincospermo.
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Nicola Manzo Nicola Manzo da Napoli
Buonasera.
Ho una pianta di cycas interrata che devo togliere e mettere in vaso in quanto lo spazio deve essere adibito ad uso diverso.
Posso farlo in questo periodo che la pianta sta emettendo nuove foglie oppure la pianta ne risentirà e può seccare? Grazie!
Mi piace 4
Michele il giardiniere Risposta dell'amministratore di: Michele il giardiniere
Buona sera signor Nicola
La ringraziamo per averci contattato
Iniziamo subito col dire che il travaso da una posizione all'altra dovrebbe essere il meno traumatico possibile, perciò se fosse possibile farlo in autunno o meglio ancora a fine inverno, quando la pianta si trova in parziale riposo vegetativo, sarebbe meglio perché la pianta così avrebbe tutto il tempo di adattarsi alle nuove condizioni prima di ricominciare a vegetare durante la ripresa primaverile.
Se è proprio strettamente necessario farlo adesso o in estate può farlo a condizione che lo spostamento sia il meno traumatico possibile per la pianta, cioè il luogo che ha scelto per posizionarla dovrebbe differire di poco rispetto a dove si trova adesso; se ad esempio mette in pieno sole una pianta abituata alla mezza ombra si comprende che si troverà a soffrire in modo vistoso.
Inoltre faccia in modo di mantenere ben compatto e maltrattare il meno possibile il pane di terra che contiene le radici che in questo periodo potrebbero risultare essere particolarmente delicate e perciò potrebbero rompersi più facilmente.
Cerchi anche di tutelare le foglie prima di spostarla raggruppandole con dei legacci in gomma.
Dopo averla travasata non faccia mancare le irrigazioni, specialmente in estate. Inoltre dato che la cycas è una pianta a crescita lenta per il prossimo travaso le consigliamo di lasciar passare almeno 2 - 3 anni.
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Ivan Ganeo Ivan Ganeo da Vicenza
Salve io ho una sterlizia e ce l'ho piantata a terra.
Da me d'inverno la temperatura nella giornate più fredde arriva fino a meno 6,ma nella norma stiamo attorno ai 5 gradi,se la copro con TNT e gli faccio una mini serra con del nilon, può resistere?
Grazie mille!
Mi piace 4
Michele il giardiniere Risposta dell'amministratore di: Michele il giardiniere
Salve Ivan
In effetti la Strelitzia non è di facile coltivazione ed è una pianta che può essere coltivata nelle zone a clima mite dove la temperatura raramente scende sotto i 10° e dato che è una pianta che può essere coltivata in serra, la risposta è affermativa, se di inverno la copre con TNT potrebbe resistere alle basse temperature. Per ulteriori informazioni sull'argomento dia un occhiata all'articolo che trova in questo blog, nella sezione del menu degli articoli, intitolato: "gelate invernali, tuteliamo il nostro giardino" (può anche cliccare qui per leggerlo)
Nel suo caso potrebbe anche essere consigliabile abbassare l'umidità del substrato del terreno diradando le annaffiature invernali.
Cordiali saluti e buon lavoro!
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Sondaggio: navigando su internet
Come ho scoperto questo sito: navigando su internet
ANDREA ANDREA da BITONTO (Bari)
Buon giorno Michele!
Ho da poco comprato questa pianta da mettere nel soggiorno e volevo sapere come poterla curare.



In pratica l'ho travasata nel vaso nuovo mettendogli prima uno strato di argilla espansa e poi il terriccio.
Quello che me l'ha venduta mi ha detto di innaffiarla ogni 20 giorni; io però ho visto che comunque alla base si sono già seccate alcune foglioline.
Secondo te cosa dovrei fare per mantenerla in buono stato?
Dovrebbe stare alla luce diretta? Va bene invece metterla di fianco alla finestra?
Va innaffiata più spesso? Prima dei venti giorni che mi sono stati consigliati?
Va utilizzato il fertilizzante? Poco o tanto?
Mi daresti qualche dritta? Perchè temo di perderla visto che in poco tempo si sono seccate le foglie alla base.
Grazie assai per la risposta!
Mi piace 3
Michele il giardiniere Risposta dell'amministratore di: Michele il giardiniere
Buon giorno a te Andrea!
Grazie per averci contattato e per la fiducia accordataci.

La kenzia (si pronuncia così ma si scrive Kentia - il nome botanico è Howea forsteriana) è una pianta che preferisce gli ambienti chiusi rispetto all’esposizione esterna.
In casa è in grado di purificare anche l'aria aiutando così anche a migliorare l'ambiente in cui si vive (per maggiori informazioni sull’argomento puoi consultare l’articolo che puoi trovare in questo blog nella pagina dedicata ad essi, oppure cliccando sulla seguente dicitura, con il titolo: "LE PIANTE FANNO DAVVERO BENE ALLA SALUTE?")

Questa pianta predilige stare a temperatura ambiente. Per questo, bisogna evitare di posizionarla in luoghi troppo freddi con molte correnti d'aria o luoghi troppo caldi, come ad esempio vicino a un termosifone.

Richiede un posto in casa che non sia esposto al sole in modo diretto soprattutto durante i mesi estivi e particolarmente caldi.

Infatti per la Kentia la luce solare diretta non è assolutamente tollerata e rappresenta un elemento di grande disturbo, se proprio non ci sono alternative si può ovviare schermando la luce con una tenda sulla finestra.

Non ci sono regole precise sugli intervalli di tempo fra un innaffiatura e l'altra, posso solo dirti che questa pianta ha bisogno di annaffiature regolari, ma ben dosate, da aprile ad ottobre, pertanto tasta il terreno con un dito per vedere se questo è umido o asciutto e regolati di conseguenza per capire ogni quanto la tua pianta avrebbe bisogno di irrigazioni.

Ti consiglio però di non esagerare con la quantità d’acqua per evitare che pericolosi ristagni idrici possano far marcire le radici. Presta particolare attenzione a non bagnare il tronco e gli steli per non far marcire anche questi ultimi (a tal proposito controlla che il tuo vaso abbia, nella parte inferiore che poggia sul pavimento, un foro per far drenare l’acqua in eccesso).

Si consiglia, tra un’irrigazione e l’altra, di aspettare che il terreno sia asciutto; la pianta tollera bene periodi di siccità, ma come già detto, non sopporta assolutamente i ristagni di acqua. Durante la stagione invernale, l’apporto di acqua dovrà essere meno regolare.

La Kentia non ha bisogno di potature, piuttosto, è importante rimuovere le foglie secche e malate, come quelle più scure o macchiate che si vedono in foto, che generalmente si trovano nelle zone inferiori della pianta. Questo procedimento infatti aiuta a prevenire eventuali malattie o attacchi da parte di parassiti.

È essenziale pulire periodicamente molto bene le foglie con uno straccio umido, perché oltre all’aspetto estetico, la polvere che le può ricoprire potrebbe impedire alla pianta di respirare.

Sappi che la kentia può essere coltivata solamente in vaso ed il rinvaso si effettua ogni 2-3 anni per evitare che l’apparato radicale si sviluppi a discapito della parte aerea.

Non è consigliabile usare un contenitore troppo grande, di solito basterebbe che il nuovo vaso in cui sistemare la pianta sia di circa 3 cm di diametro più grande del vaso di provenienza. In questa maniera si eviterà di intervenire troppo frequentemente con rinvasi. Quando il vaso raggiunge i 40-50 cm di diametro, si può semplicemente rinvasarla nello stesso contenitore, avendo cura di sostituire il terriccio superficiale con un nuovo substrato adatto.

Il terreno ideale da usare deve essere capace di mantenersi fresco a lungo, ma deve allo stesso tempo permettere un perfetto drenaggio. I terricci studiati appositamente per piante verdi sono di solito adatti, ma per una migliore resa è bene creare noi stessi una miscela ideale mescolando terriccio ammendante, torba e sabbia (o perlite) in parti uguali.
È molto importante creare sul fondo del vaso uno spesso strato a base di argilla espansa o pomice, come dici di aver fatto, perchè questo garantirà un ottimo deflusso dell’acqua a patto che vi sia sul fondo del vaso un foro di drenaggio, altrimenti l'acqua che permane farebbe marcire le radici.

Durante il periodo vegetativo, da primavera ad autunno, è buona norma fornire del concime per piante verdi ad elevato contenuto in Azoto (indicato dalla sigla - N - sulla confezione), circa ogni mese, come uno di quelli indicati qui sotto (puoi cliccare direttamente sopra la dicitura per collegarti al virtual store di Amazon, a cui questo sito è direttamente affiliato, e procedere all'acquisto):

COMPO CONCIME LIQUIDO UNIVERSALE CON MICROELEMENTI PER PIANTE SANE E RIGOGLIOSE

GESAL Concime Liquido per Piante Verdi, Per un Verde intenso e brillante, 1 l

Basta mettere un mezzo tappino di questo concime liquido, nell'acqua che usi per irrigare, oppure in alternativa potresti acquistare le seguenti fiale, pronte all'uso, da inserire a testa in giù nel terreno, che sono in grado di cedere gradualmente il concime contenuto al loro interno, nel giro di 15 giorni:

Cifo - concime - NUTRIMENTO IN FIALE AD USO UNIVERSALE "FERTISTILLA" CONFEZIONE DA 6 FIALE DA 40 ML

Ricapitolando possiamo riassumere le cure da avere nei 6 punti elencati qui di seguito:

  • * Effettuare trattamenti antiparassitari solo in caso di necessità.
  • * Evitare correnti di aria fredda, posizioni al sole diretto e vicino a fonti di calore
  • * Tenere una periodica pulizia delle foglie con uno straccio umido.
  • * Eliminare le foglie secche o che presentano macchie diffuse.
  • * Innaffiare con moderazione per evitare il ristagno idrico nel sottovaso.
  • * ritornare ad innaffiare quando il terriccio è asciutto per evitare dannosi ristagni idrici

Puoi trovare altre utili informazioni su come coltivare questa pianta leggendo l'articolo intitolato: "I SEGRETI DELLA SANSEVIERIA O LINGUA DELLA SUOCERA" che puoi trovare nella sezione del menù che trovi nella barra marroncina su questa pagina in alto, dedicata agli articoli, oppure puoi cliccare direttamente qui per leggerlo.
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Alessio Alessio da Bitonto
Ciao Michele.
A casa ho una Sansevieria e ha presentato una sorta di rinsecchimento e quindi assottigliamento solo ad una parte centrale di una foglia.
Cosa mi consigli di fare? Grazie in anticipo.

Mi piace 3
Michele il giardiniere Risposta dell'amministratore di: Michele il giardiniere
Salve Alessio!
Grazie per averci contattato e per la fiducia accordataci.

Un problema molto comune della sansevieria trifasciata o “lingua della suocera” come più comunemente viene chiamata, sono le foglie mollicce o foglie con macchie marroni.

Quando la foglia inizia a marcire alla base, vuol dire che la pianta è stata annaffiata in maniera eccessiva e le radici stanno marcendo, ma questo non sembra essere il suo problema.

Piuttosto, a giudicare dall’immagine, sembra trattarsi di un attacco da parte di un parassita di origine fungina che colpisce i tessuti vegetali quando ci sono le condizioni ideali di eccessiva umidità, scarsa luce e ventilazione, nella fattispecie si tratta di “botrytis cinerea” più comunemente conosciuta con il nome di muffa grigia.

Occorrerebbe eliminare tempestivamente le parti malate, ma dato che nel suo caso la necrosi è localizzata e circoscritta conviene solo recidere la foglia con una lama affilata, molto al di sotto della macchia necrotica, lì dove appare più verde, può anche tagliare la parte superiore sana e ripiantarla nel terreno per farla radicare.

Dopodichè potrebbe trattare l’intera pianta con un prodotto specifico come quello indicato qui sotto (dato che questo sito è direttamente affiliato con il virtual store di Amazon può cliccare direttamente sul seguente link per procedere all’acquisto):

3LOGY Fungicida per il controllo della botrite 250 ml marca vithal

la confezione contiene un misurino, segua le istruzioni indicate in etichetta per i dosaggi, perché dovrebbe diluire le quantità indicate in circa un litro di acqua.

in alternativa se non ha confidenza con dosaggi e irrorazioni può optare per un prodotto più economico e già pronto all’uso come quello indicato qui sotto, deve solo spruzzarlo sulla pianta:

Fungicida polivalente sistemico – pronto all’uso – 750 ml marca flower

Tenga presente che le malattie fungine si propagano a causa della dispersione delle spore in sospensione nell’aria, che poi si fissano sul terriccio o su parti danneggiate della pianta. L’igiene è perciò molto importante: una buona ventilazione è sempre utile e l’aria deve essere rigorosamente fresca, mai calda o afosa.

Comunque si assicuri di innaffiare la pianta solo quando il terreno è asciutto. Soprattutto durante l’inverno le annaffiature non dovrebbero superare una volta al mese.
Se crede di aver innaffiato troppo, potrebbe rimuovere la pianta dal vaso e osservare il terreno e le radici.
Se c’è molta umidità e le radici sono marroni e mollicce, si trova di fronte a marciume delle radici, su cui dovrebbe intervenire diversamente (chieda in questa sezione come fare, inserendo un altro quesito in questo guestbook, il nostro esperto sarà felice di risponderle)

Cordiali saluti e buona manutenzione!
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Massimo Massimo da Senago
Buongiorno
Nel mio giardino ho piantato 10 anni fa un'edera a foglia variegata che ho fatto aderire ad una struttura in legno per creare una parete decorativa e per garantirmi maggiore privacy.
La parete é lunga circa 3mt e alta circa 2mt. Il terreno in cui è stata piantata è poco profondo in quanto sotto ci sono i box.
La domanda che voglio fare è la seguente: Potando più volte all'anno l'edera limitando la sua espansione alle dimensioni della parete definita, riesco anche a limitare l'espansione e le dimensioni delle radici ? ... che ho scoperto essere abbastanza pericolose.
Finora potando tutti gli anni l'edera non ho avuto ancora problemi ma mi preoccupo un po per il futuro.
Grazie per l'eventuale riscontro che vorrete darmi
Saluti
MAssimo
Mi piace 2
Michele il giardiniere Risposta dell'amministratore di: Michele il giardiniere
Buon giorno a lei Massimo.
Grazie per averci contattato!

Rispondendo al suo quesito possiamo dirle che numerosi studi hanno dimostrato che in genere, la rimozione di germogli e foglie, riducono la crescita e lo sviluppo di nuove radici.
Questo avviene perché con la potatura si riduce la fotosintesi e gli zuccheri che sono necessari alla crescita della radici.
Infatti in molte piante i germogli e le giovani foglie producono ormoni che stimolano lo sviluppo delle radici e la loro crescita.
Quindi rimuovere la vegetazione, riduce la capacità delle piante di produrre queste sostanze che sono necessarie allo sviluppo dell’apparato radicale.
Possiamo perciò affermare che in generale la potatura ha un effetto globalmente “nanizzante” sull’ intera pianta, radici comprese.
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Carmen Carmen da di Bari
Buongiorno Michele ( o chi per lui) ho da poco un giardino nel quale c'erano già alcuni alberi tra i quali un mandarino e un limone che abbiamo già potato (sicuramente in maniera errata) la scorsa primavera ma che sono di nuovo pieni di una patina nera e ovviamente non hanno dato frutti .
La scorsa estate ho provato ad irrorare con decotto di aglio e olio di Neem ma non ho ottenuto risultati, inoltre adesso questa patina nera ha intaccato anche una siepe vicina .
Può suggerirmi un rimedio possibilmente non chimico ? La ringrazio anticipatamente!
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Michele il giardiniere Risposta dell'amministratore di: Michele il giardiniere
Buongiorno a lei Carmen!
Grazie per averci contattato.
Mi dispiace per la triste situazione in cui versano i suoi alberi e la sua siepe, le spiego subito che quella patina nera che vede sulle foglie non è altro che Fumaggine, una malattia causata da funghi saprofiti che si nutrono di zuccheri, lasciati da insetti, come afidi o cocciniglie, che succhiando la linfa espellono la parte zuccherina denominata melata (una sostanza traslucida e appiccicaticcia che si può notare sulle foglie poco prima dell’attacco della fumaggine). Da questo si deduce che dovrebbe prima disinfestare la pianta da eventuali insetti. Purtroppo se l'attacco è abbastanza pesante, come lo descrive, sarebbe consigliabile usare dei metodi un po più drastici, come uno dei prodotti che le indico cliccando sul link o sulla dicitura qui sotto:

Insetticida aficida sistemico liquido Vithal Epik sl 250 ml

Se preferisce usare prodotti biologici può usare questo che le indico di seguito:

INSETTICIDA BIOLOGICO AFIDI, COCCINIGLIE, TRIPIDI ECC: già pronto all'uso e totalmente Biologico - Made in Italy,500 ML
Marca: bio A.L.T


Come metodo biologico per ripulire le foglie dalla Fumaggine può usare tranquillamente il sapone di Marsiglia puro o il sapone molle potassico, che le indico qui sotto, può acquistarlo direttamente da Amazon cliccando sulla seguente dicitura:

Creleo® - Scaglie di sapone, 1 kg, 100% puro sapone di Marsiglia

SAPONE MOLLE DI POTASSIO per orto e frutta
Marca: KOLLANT


Può sciogliere 10 o 20 grammi di scaglie di sapone per ogni litro di acqua tiepida e irrorare con uno spruzzino sulle foglie nelle ore serali.

Ci faccia sapere poi se funziona...
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Sergio Sergio da Anzio
Buongiorno Michele,
Ho una camelia nel vaso grande, ma sono due anni che caccia solo boccioli ma non fiori.
Vorrei metterla a terra, ma dove potrei posizionarla ? Al sole o all'ombra ?
Consideri che vivo ad Anzio, posto di mare, e l'estate il sole picchia.
Conosco una signora però che l'ha messa al sole, e sbocciano tanti fiori.
Grazie.
Sergio
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Michele il giardiniere Risposta dell'amministratore di: Michele il giardiniere
Buon giorno a lei Sergio!
In genere la posizione ideale per avere esemplari sani e robusti è quella in mezz’ombra, o in posizione illuminata ma ombreggiata. Il sole del mezzogiorno deve assolutamente essere evitato se si vogliono ottenere fiori di grande bellezza. L’ombra piena favorisce invece lo sviluppo vegetativo, ma i boccioli tendono a rimanere piuttosto piccoli

La posizione ideale è a ovest o a nord-ovest, protetta dai venti, a patto che il terreno non sia troppo calcareo e permetta un corretto deflusso dell’acqua.
Un suggerimento è quello di guardarsi intorno per verificare se in giardino vi sono altre piante acidofile come rododendri e azalee perché la loro vicinanza indica il luogo ideale per le camelie, visto che queste piante hanno esigenze colturali molto simili.
Oppure, in alternativa, scavi una buca un po’ più grande del suo vaso e la riempia per colmare i vuoti, con del terriccio per piante acidofile che può acquistare direttamente pigiando sulla dicitura indicata qui di seguito:

TERRICCIO ACIDO professionale - Sacco LT.80 per azalee, camelie e rododendri e altre piante acidofile

Deve inoltre verificare a quale varietà appartiene la sua camelia perché vi sono camelie a fioritura autunnale e invernale (evidentemente come quella della signora che lei menziona) che resistono bene anche al caldo (come la Camellia sasanqua, la C. hiemalis, la C. vernalis, la C. sinensis, la C. lutchuensis, la C. transnokoensis, la C. vietnamensis, la C. petelotii ) e varietà a fioritura primaverile (come la Camellia japonica, la C. reticulata, la C. rosiflora, la C. tsaii) che invece sono molto più sensibili al cocente sole estivo di mezzogiorno.

per altri suggerimenti può leggere l'articolo:

Perchè la camelia non fiorisce

(Per leggerlo può pigiare direttamente sulla dicitura sopra)

Ringraziandola per averci contattato cogliamo l'occasione per porgerle cordiali saluti!
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Persona Persona da Napoli
Questo settimana ho preso una piantina di cicas da una già grande ma mentre la prendevo sie rotto un po cosa devo fare?
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Michele il giardiniere Risposta dell'amministratore di: Michele il giardiniere
Salve!
Se si riferisce a polloni basali che di solito si possono asportare dalla pianta madre, facendo forza con le mani o utilizzando un coltello affilato, se non si riesce con le mani, tenga conto che una volta rimossi li si può tenere in un luogo luminoso e fresco per un po , in modo che le scalfiture abbiano la possibilità di asciugare e cicatrizzare.
Dopodichè può cospargere della polvere con ormoni radicanti sulla parte basale che va nel terreno e si possono riporre in dei vasi larghi circa un paio di centimetri i più rispetto al diametro dei polloni stessi, riempiti con sabbia e torba in parti uguali, e aspettare che abbia luogo l'attecchimento con lo sviluppo delle radici.

Se non sa dove trovare l'ormone che stimola la radicazione può cliccare sul link o nominativo indicato qui di seguito:

CIFO RIGENAL P RADICANTE IN POLVERE PER QUALSIASI TIPO DI TALEA conf. da 100 grammi

Ringraziandola per averci contattato cogliamo l'occasione per porgerle cordiali saluti!
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Maria Carmela Maria Carmela da Locri
E il giglio di mare dove posso comprarlo? Grazie
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Michele il giardiniere Risposta dell'amministratore di: Michele il giardiniere
Grazie a lei maria per averci contattato!
Oltre che sulle spiagge calabresi o sulla costa ionica del salento, può acquistare i bulbi cliccando su uno dei link indicati qui sotto:

giglio di mare vegherb 5 Semi - Sea Daffodil Seed, Sabbia Lily, Nord Marsh Orchid -Pancratium maritimum, fragrante

Giglio di mare 5 Semi - Sea Daffodil Seed, Sabbia Lily, Nord Marsh Orchid -Pancratium maritimum, fragranti

I bulbi vanno piantati in terra piena a una profondità di 15-30 cm, in zone prossime al mare. In zone con climi più freddi potranno essere coltivati in vasi ampi e profondi. I vasi vanno protetti in inverno se le temperature scendono al di sotto di 0°C. e vanno posizionati in pieno sole. Solo durante la fioritura può essere conveniente spostarli in una posizione ombreggiata durante le ore più calde del giorno. In questa maniera potrà essere prolungata la vita dei fiori.
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Maria Carmela Maria Carmela da Locri
Volevo sapere dove posso trovare una piantina di sambuco, grazie.
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Michele il giardiniere Risposta dell'amministratore di: Michele il giardiniere
Salve signora Maria!

Le indichiamo un link qui di seguito dove potrà acquistare la sua piantina di sambuco, cliccando o pigiando sulla dicitura qui sotto si colleherà direttamente alla pagina di affiliazione Amazon:

Pianta di Sambuco (varietà HASCHBERG) - Sambucus Nigra

Ringraziandola per la fiducia accordataci cogliamo l'occasione per porgerle distinti saluti.
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Maria Maria da Catania
Salve.
Ho un'orchidea da circa 3 mesi.
I fiori stanno cadendo e le prime due foglie attaccate allo stelo principale stanno ingiallendo.
Do l'acqua una volta a settimana circa lasciando il vaso in immersione e poi lascio drenare.
Ho tagliato un paio di radici esterne perché secche.
Non voglio che muoia.
Cerco consigli e guida.
Grazie.
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Michele il giardiniere Risposta dell'amministratore di: Michele il giardiniere
Salve Maria!
Grazie per averci contattato.
Osservate bene la pianta per capire cosa non funziona.
in molti casi il problema è un eccesso di annaffiatura, che porta alla perdita delle foglie e al marciume delle radici. In altri casi, invece, la perdita delle foglie è dovuta a un eccesso delle vaporizzazioni fogliari.
A volte basta anche un po’ di ristagno d’acqua tra le foglie per provocarne la caduta (questo in genere si verifica nei periodi in cui le temperature sono molto alte).
Togliete la pianta dal vaso se avete notato la presenza di qualche radice marcia ed eliminate quelle marce o le foglie malate. Cercate di compiere tutte queste operazioni con calma e precisione e, se usate le cesoie per rimuovere porzioni di pianta, assicuratevi che queste siano sempre ben pulite e sterilizzate, altrimenti il rischio è quello di infettare ulteriormente la pianta.
Dopodichè rinvasate la pianta e smettete di annaffiare, limitandovi solo a qualche vaporizzazione in corrispondenza delle radici. In questa fase il fabbisogno dell’acqua è minimo e qualsiasi eccesso può portare al collasso definitivo della pianta.

Un’importante raccomandazione è quella di non utilizzare l’acqua del rubinetto per l’irrigazione, perché questo può portare alla saturazione del suolo con il cloro, impedendo l’assorbimento delle sostanze nutritive, sarebbe invece opportuno utilizzare dell’acqua filtrata.

Comunque se le foglie diventano gialle, non è detto che la colpa debba essere per forza essere vostra, dell’annaffiamento o dell’esposizione. Potrebbe anche trattarsi di un infezione da parte di funghi patogeni come quelli dell’oidio o dell’antracnosi, che possono debilitare la pianta provocando macchie di colore scuro sulle foglie o sui gambi. In questi casi è necessario potare la zona malata o l’intera foglia interessata e spruzzare sull’intera pianta un buon prodotto fungicida come quello indicato qui di seguito.

Potete acquistarlo cliccando direttamente sul link indicato qui sotto:

Compo Duaxo, Fungicida sistemico pronto all'uso per la Protezione delle Piante Ornamentali da casa e Giardino, 750 Ml,

Detto questo non resta che augurarvi di rivedere presto la vostra orchidea riprendersi e tornare al suo splendore originale.
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Mara Mara da Bitritto - Bari
Buongiorno.
Ho una domanda sulla pianta di oleandro che è in una fioriera sul mio balcone. Di solito perde le foglie in questo periodo ma ora ho notato che ce ne sono troppe ingiallite e macchiate. Mi devo preoccupare? Rispetto al solito ci sono anche pochi boccioli. Devo ammettere che non le do molta attenzione, al massimo l'innaffio. Grazie.
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Michele il giardiniere Risposta dell'amministratore di: Michele il giardiniere
Buon giorno a lei Mara!
Da come lo descrive sembra essere un semplice problema di carenza di elementi nutritivi. Occorre dire che per ovvi motivi le radici delle piante in vaso hanno poca nuova terra da esplorare in cui trovare sostanze nutritive che necessitano al suo sviluppo, e che quel poco terreno di cui dispongono diventa prima o poi esausto. Per questo dovrebbe magari concimare regolarmente con un buon fertilizzante specifico per oleandri che trova cliccando sul link indicato qui di seguito:

FERTILIZZANTE LIQUIDO PER OLEANDRI - GREEN 24 (Amazon.it Associates)

Ringraziandola per averci contattato le auguriamo buon proseguimento di giornata!
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Giuseppe Giuseppe da Milano
Buongiorno
Ho rinvasato un olendro di cospique dimensioni, tagliato diverse radici per rinvasarlo con terra nuova, ho eseguito questa operazione in inverno.
La pianta sembra ibernata ed è praticamente immobile, non si è creata nessuna gemma nuova, anche se rimane comunque verde.
Cosa potrebbe aver causato questo problema?
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Michele il giardiniere Risposta dell'amministratore di: Michele il giardiniere
Buon giorno a lei Giuseppe!

La ringraziamo per averci contattato.
Come dimostra la sua esperienza, una potatura molto severa determina un arresto vegetativo delle pianta, specie se ha tolto gran parte delle foglie che sono organo di fotosintesi e trasformazione delle sostanze minerali in sostanze necessarie alla vita stessa della pianta. Dato che queste ultime poi traslocano le sostanze nutritive verso organi di riserva come le radici, si può facilmente dedurre che se ha potato anche queste, ha ovviamente tolto la possibilità alla pianta di fare appello alle sostanze nutritive che ha messo da parte nel corso di anni, per potersi riprendere.
Continui ad innaffiarla con regolarità ma soprattutto le conviene spruzzare sulle foglie rimaste e sul tronco un particolare ormone (denominato acido giberellico) per stimolare la crescita e la ripresa vegetativa, specialmente per forzare le gemme dormienti presenti sul tronco.
Può acquistarlo direttamente da Amazon cliccando sul link o sulla voce che le indichiamo qui di seguito:

SOLUZIONE ACIDO GIBERELLICO 20ml - Charles 920 (Amazon.it Associates)

Può diluire questo prodotto direttamente in 20 - 30 litri di acqua che può quindi spruzzare uniformemente alle colture.

Le auguriamo di avere successo nella coltivazione del suo oleandro!
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Vladimiro Vladimiro da Francavilla fontana (BR)
I fondi di caffè si possono utilizzare anche su piante da frutto (limone, melograno, melo, pero) in vaso?
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Michele il giardiniere Risposta dell'amministratore di: Michele il giardiniere
Salve signor Vladimiro!
È vero che piante acidofile come ortensie, rododendri e azalee li apprezzano maggiormente, ma anche ortaggi ed alberi da frutto traggono beneficio dalle proprietà nutrienti contenute nei fondi di caffè favorendone la germinazione, hanno infatti un contenuto di azoto molto alto e una buona concentrazione di fosforo e potassio; ovviamente come per tutti i concimi non si dovrebbe abusare o esagerare nell'usarli e sarebbe bene dargli il tempo di maturare in una compostiera mischiando insieme del terriccio.

contenitore fondi di caffè

Ringraziandola per averci contattato cogliamo l'occasione per inviarle distinti saluti.
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Gabriella Gabriella da Monza
Salve, avrei bisogno di una pianta rampicante per coprire un muro confinante, molto brutto, che pianta mi consiglia?
Desidero una pianta che resista al freddo e che possibilmente mantenga le foglie, tenga conto che abito a Monza.
Grazie dell'attenzione e cordiali saluti,
Gabriella.
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Michele il giardiniere Risposta dell'amministratore di: Michele il giardiniere
Salve Gabriella!
Grazie per averci contattato.
La pianta rampicante che sopporta più di tutte il freddo e le intemperie è l'edera, specialmente nella varietà denominata Hedera Hibernica, è una pianta rampicante sempreverde, che ha uno sviluppo rapido, rigoglioso e non necessita di manutenzioni particolari durante la crescita
Se ama i fiori può optare per il caprifoglio o Lonicera enryi dalle curiose foglie tondeggianti e fiori color rosa arancione ,
Meno conosciuta ma altrettanto interessante è la Clematide alpina che non teme ne freddo ne gelo. A rendere spettacolare questa pianta sono soprattutto le sue fioriture, infatti, la Clematide produce fiori di grandi dimensioni con colorazioni che variano dal rosa al viola o al blu.

Se desidera acquistarla o semplicemente visionarla per verificarne le caratteristiche può cliccare su uno dei link o nominativi indicati qui di seguito:

CAPRIFOGLIO - LONICERA ENRYI (Amazon.it Associates)

HEDERA HIBERNICA RAMPICANTE (Amazon.it Associates) .

EDERA COMUNE RAMPICANTE (Amazon.it Associates)

CLEMATIDE ALPINA (Amazon.it Associates)

Sperando di aver soddisfatto le sue aspettative cogliamo l'occasione per augurarle buon lavoro nel suo giardino!
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Rebecca Rebecca da Padova
Salve vorrei un consiglio su come comporre un aiuola che si trova vicino ad un ulivo .. c’è sole tt il mattino fino al primo pomeriggio.. io pensavo a qualcosa di fiorito e magari adornarlo con dei sassetti.
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Michele il giardiniere Risposta dell'amministratore di: Michele il giardiniere
Salve Rebecca!
grazie per averci contattato
Troverà molte idee utili per un aiuola fai da te nell'articolo intitolato "IDEE PER IL GIARDINO" che trova in prima pagina nella sezione "articoli" cliccando sulla barra del menù in alto in questo sito, oppure lo può trovare inserendo il titolo sopracitato nel motore di ricerca interno di questo sito lì dove dice "ricerca un articolo inserendo una parola chiave".

Le auguriamo buona lettura e buon lavoro nel suo giardino.
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Rossella Rossella da Marano di napoli
Salve, nel trapiantare una cycas si è rotto il tronco. Come si può rimediare?
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Michele il giardiniere Risposta dell'amministratore di: Michele il giardiniere
Buona sera Rossella
Difficilmente il tronco rotto delle cicas riesce a riprendersi da un brusco colpo come una rottura totale, ne la parte rotta può radicare se riposta nel terreno.
Piuttosto invece dopo un lasso di tempo, dal tronco principale, anche se rotto, si possono formare dei germogli basali, chiamati polloni radicali, che, una volta staccati, possono produrre il loro apparato radicale e svilupparsi come piccoli esemplari singoli.
I polloni basali si possono asportare dalla pianta madre, facendo forza con le mani o utilizzando un coltello affilato, (se non si riesce con le mani) in modo da non schiacciare eccessivamente i polloni stessi; una volta rimossi li si tiene in luogo luminoso e fresco per 4-5 giorni, in modo che il taglio praticato abbia la possibilità di asciugare e cicatrizzare.
Dopodichè si possono riporre in dei vasi larghi circa un paio di centimetri i più rispetto al diametro dei polloni stessi, riempiti con sabbia e torba in parti uguali, e aspettare che abbia luogo l'attecchimento con lo sviluppo delle radici.

Se invece le foglie non sono compromesse e si tratta di una semplice scalfitura, basterà spalmarci sopra del verderame o poltiglia bordolese con del mastice cicatrizzante, e aspettare che la pianta si riprenda.
Può trovare questi prodotti cliccando su uno dei link o nominativi indicati qui di seguito:

POLTIGLIA BORDOLESE 500 GR (Amazon.it Associates)

FITO-MASTICE CICATRIZZANTE CON RAME (Amazon.it Associates)

Ringraziandola per averci contattato cogliamo l'occasione per porgerle cordiali saluti!
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Massimo Massimo da Cagliari
Salve.
Continuo a trovare grosse buche profonde ( gallerie ) sotto la pianta della strelitzia. Si tratta di topi ?
Continuo a chiuderle ma si ripresentano. Fra l'altro parte della pianta incomincia ad inclinarsi e alcune foglie toccano terra.
Grazie per l'eventuale aiuto.
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Michele il giardiniere Risposta dell'amministratore di: Michele il giardiniere
Buona sera signor Massimo
Potrebbero essere Topi oppure talpe, per capirlo deve osservare i buchi e i cunicoli scavati. I buchi nel giardino scavati dalle talpe evidenziano dei monticelli di terra più grandi e alti rispetto a quelli delle buche scavate dai topi. Inoltre, le gallerie realizzate dai topi sono in rettilineo, sono lunghe solo pochi metri, non sono molto profonde e le aperture dei buchi sono sempre coperte; invece, le gallerie scavate dalle talpe sono in obliquo e possono essere lunghe fino a 50 metri e le buche di uscita al termine del tunnel sono in questo caso aperte.
I topi rispetto alle talpe sono onnivori e si nutrono di tutto, radici comprese ma dato che lei dice che le buche le copre indicando che si presentano quindi aperte, potrebbe trattarsi di talpe che scavando sotto la strelitzia ne rovinino le radici causando l’inclinazione della pianta e la caduta delle foglie.

Se le cose stanno così potrebbe rimediare con delle trappole per talpe, scacciatalpe, spaventatalpe, repellenti o antitalpe in granuli che può trovare cliccando sulla voce “TRAPPOLE” nella pagina del menù dedicata agli “acquisti di materiali da giardinaggio” presente sulla barra del menù che è situata in alto su questo sito.

Ringraziandola per averci contattato cogliamo l’occasione di inviarle cordiali saluti!
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Anna B. Anna B. da Napoli
Buon giorno!
Come posso eliminare i pidocchi dalla pianta di rose?
Grazie! ?
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Michele il giardiniere Risposta dell'amministratore di: Michele il giardiniere
Buon giorno a lei Anna! ?

Per combattere gli afidi a monte limitandone la proliferazione occorre innanzitutto fare attenzione ai concimi che si usa, se infatti in questi c’è troppo azoto si rischia di nutrire i pidocchi delle rose e farli proliferare; consulti la nostra pagina dedicata agli acquisti di materiali per il giardinaggio che si trova cliccando sulla voce omonima nella barra del menu in alto in questo sito, alla voce “Fertilizzanti e concimi” per cercare e acquistare un concime per piante fiorite che è molto più bilanciato rispetto ad altri.

Inoltre se gli afidi hanno ormai colonizzato l’intera pianta e risulta impossibile toglierli manualmente con un batuffolo di cotone, dovrebbe ricorrere ad un metodo semplice ed efficace come quello di spruzzare o irrorare la pianta con un insetticida aficida come [ZAPI INSETTICIDA AFICIDA AD AMPIO SPETTRO – demetrina flow] oppure [BAYER INSETTICIDA DECIS PROTECT PRONTO AL USO] che è già venduto in un comodo spruzzino , che trova sempre nella pagina dedicata agli acquisti di materiali di giardinaggio in questo blog alla voce “insetticidi”

Grazie per averci consultato, le auguriamo buona giornata! ?
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Tommaso Tommaso da Torre Annunziata
Buongiorno sign. Michele
La mia domanda è se si può dare del verderame alla cycas e quale dovrebbe essere Il quantitativo.
Grazie!
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Michele il giardiniere Risposta dell'amministratore di: Michele il giardiniere
Buon giorno a lei Tommaso!
La ringraziamo per averci contattato.

Tutto dipende dall’uso che ne deve fare!
Se c’è un focolaio di malattie fungine attivo oppure se vuole metterlo solo come prevenzione.
Tenga conto che il verderame è un sale di rame che si utilizza come fungicida, contro la gran parte delle affezioni fungine che attaccano le piante.
Tipicamente si utilizza nel periodo di inizio primavera o in autunno, spruzzandolo sulle foglie delle piante da proteggere; Potrebbe avere azione preventiva nel senso che lo si può utilizzare quando sulle piante non ci sono patologie. La sua azione a volte si esplica nei confronti di alcuni comuni insetti, perché vengono semplicemente disturbati dal prodotto ma non sterminati.
Si può utilizzare anche il solfato di rame, che oltre al rame contiene anche zolfo, che è un altro ottimo fungicida; esistono anche prodotti utilizzabili in agricoltura biologica a base di solfato di rame.
Se da un’occhiata nella pagina dedicata agli acquisti che trova nella barra del menù in alto in questo sito, cliccando alla voce fungicidi, ne può trovare di vari tipi.

L’applicazione fogliare del solfato di rame si utilizza anche in caso di terreni particolarmente poveri in rame e piante che invece ne necessitano, e quindi la vaporizzazione delle piante con solfato di rame sciolto in acqua, oltre che come prevenzione contro i funghi, è utile anche come fertilizzante.
Esistono prodotti a base di solfato di rame da utilizzare come fertilizzanti, ovvero da miscelare nell’acqua delle annaffiature, ma questa operazione si effettua di solito sulle piante acidofile, che non riescono ad utilizzare alcuni elementi contenuti nel terreno, prevalentemente ferro e rame; consideri però che in questi particolari fertilizzanti comunque il rame è contenuto in quantità veramente minime, praticamente in tracce.

Ovviamente quanto detto sopra non significa che si possa utilizzare a piacimento, senza badare al tempo, al clima e alle dosi.
Intendiamo dire che il verderame è un prodotto che si utilizza prevalentemente in autunno ed in inverno, quando le piante sono in riposo vegetativo, proprio perché il caldo ed il sole possono far si che il prodotto risulti essere caustico e provocare bruciature

Per quanto riguarda il quantitativo, come chiedeva, dovrebbe porre particolare attenzione alla diluizione; quando si acquista un prodotto, sarebbe bene controllare sempre i dosaggi che vengono riportati sulla confezione; e se sulla confezione ci sono dosaggi diversi a seconda della pianta su cui si utilizza il prodotto, e in giardino ci sono piante che necessiterebbero di diluizioni differenti, è buona norma scegliere sempre la minore quantità possibile di prodotto da sciogliere in acqua.
Durante la preparazione, inoltre pesi bene la quantità di prodotto, cominciando a miscelarla con circa 100 ml di acqua; quando il prodotto è ben sciolto, allunghi il fluido ottenuto fino ad arrivare alla corretta quantità di acqua.
Se pesare il composto sembra un lavoro eccessivo, può trovare sempre nella "pagina acquisti"di questo sito, dei comodi misurini che misurano circa 5 g, 25 g, 125 g, 250g, ovvero un cucchiaino da te, un cucchiaio, mezza tazza e una tazza; potrà tenerne un set tra gli attrezzi da giardino, che le torneranno utili per i dosaggi di prodotti da utilizzare in giardino.


Cordiali Saluti e buon lavoro con le sue piante!
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Michele Michele da Guglionesi
Ciao!
ho diversi alberi di grandezza media ( 4-5m) di CIPRESSO di Lawson, ne ho diversi in fila, quindi diciamo vicini l'uno con l'altro, oggi ho notato che uno di loro si è quasi completamente seccato, ma soltanto uno.
Ora vorrei sapere se è possibile curarlo in qualche modo o lo devo tagliare direttamente per evitare che se è ammalato, mischi anche quelli vicini, e ne pianterò sicuramente un altro.
Grazie mille
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Michele il giardiniere Risposta dell'amministratore di: Michele il giardiniere
Ciao Michele
grazie per averci contattato!

Se il suo cipresso prima di seccarsi si è decolorato e poi appassito, se ha notato il disfacimento dei tessuti del colletto e se vede le radici superficiali arrossate, molto probabilmente è stato colpito da una malattia fungina chiamata fitoftora.

Le piante colpite dai funghi appartenenti al genere Phytophthora (fitoftora) sono soprattutto quelle della famiglia delle Cupressaceae fra cui la lawsoniana.

Occorre sapere che la malattia si propaga facilmente nel terreno tramite le acque della pioggia o di irrigazione e che il fungo della Phytophthora può sopravvivere per numerosi anni nel terreno, sotto forma di spore, sui residui radicali di piante morte. Perciò può anche attaccare nuove piante sensibili messe a dimora nei pressi del focolaio precedente, penetrando attraverso lesioni o ferite su radici o colletto. Lo sviluppo delle infezioni è favorito da temperature ottimali attorno ai 18°-20°C e da una umidità elevata attorno al colletto.
Nel caso dei cipressi, piante ben resistenti a una moderata siccità, le infezioni si possono manifestare a seguito di eccessiva irrigazione o di piogge continue, senza rapida percolazione in profondità dell’acqua.
Tuttavia la contaminazione è più facile e rapida in autunno nel caso di piante in siepe, molto ravvicinate tra loro.

Eventuali distribuzioni di prodotti a base di rame sulle chiome saranno inutili, occorrerà invece effettuare trattamenti curativi su tutto il terreno e attorno alla base della pianta, con il “fosetil di alluminio”, principio attivo indicato contro tale patogeno.
Questa sostanza va sciolta in acqua e distribuita al terreno al fine di favorire la percolazione verso le radici.

Se vuole acquistare “Fosetil alluminio” lo può trovare e ordinare cliccando sulla voce “ACQUISTO MATERIALI DI GIARDINAGGIO” nella barra del menù in alto su questo sito, cliccando poi successivamente sulla voce “FUNGICIDI” dell’indice analitico che compare sulla pagina degli acquisti. Lì potrà trovare il prodotto che corrisponde al nome commerciale di “ALIETTE CONTENDER WG” che contiene 80 grammi di principio attivo fosetil alluminio, oppure se vuole spendere meno può optare per l’acquisto di “FUNGICIDA PREVICUR ENERGY ML 50 FOSETIL ALLUMINIO PROPAMOCARB” della Bayer

La pianta e il terreno circostante avrebbero dovuto essere trattati al primo apparire dei sintomi sulla chioma (che generalmente iniziano a manifestarsi verso metà primavera) e poi per almeno 2-3 volte nell’arco di un paio di mesi.
È indispensabile inoltre controllare attentamente l’irrigazione: il cipresso è pianta che tollera una moderata carenza idrica, perlomeno in fase adulta, e pertanto è indispensabile non eccedere con i quantitativi di acqua.

Se inoltre il suolo è stato infestato dal fungo è consigliabile valutare attentamente la posa a dimora di specie suscettibili e, in tal caso, effettuare un trattamento preventivo distribuendo il fosetil di alluminio nel terreno.

Ringraziandola per la sua cortese attenzione cogliamo l’occasione di porgerle distinti saluti
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Cristian Cristian da Torino
Buongiorno,
Ho fatto nascere da un pistacchio non tostato, una pianta.
Adesso ho un piccolo alberello di circa un paio d'anni, mi piacerebbe avere qualche frutto, come posso fare?
Dal mio facendo un innesto con un'altra pianta c'è possibilità che mi faccia qualche frutto?
In attesa di un vostro gentile riscontro porgo distinti saluti.
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Michele il giardiniere Risposta dell'amministratore di: Michele il giardiniere
Buon giorno a lei Cristian!

L’innesto dovrebbe essere fatto a gemma vegetante, le conviene innestare sul portainnesto sia un maschio che una femmina per facilitare la successiva impollinazione. Questa operazione si può fare fra maggio e giugno, diversamente se intende praticare l’innesto a scudetto potrebbe anche farlo in estate fra giugno e luglio
Il tutto dovrebbe poi attecchire in circa 15 giorni e cominciare a germogliare dopo una ventina di giorni

Per gli innesti a scudetto si procede praticando un taglio a "T" sul portainnesto e inserendo uno scudetto (cioè una porzione comprendente una gemma) ricavato da un ramo di pistacchi che desidera innestare. Di norma si innesta a 10-15 cm sopra il colletto sulle giovani piante.

È importante che la gemma sia di tipo vegetante e non da fiore.
La distinzione tra gemma vegetante e da fiore è abbastanza semplice poichè la gemma vegetante è più piccola e appuntita rispetto a quella da fiore, mentre quella da fiore è bella tonda e gonfia.

Così facendo dopo qualche tempo dovrebbe avere dei simpatici frutti!

Le auguriamo perciò buon lavoro e le ricordiamo che può trovare e ordinare tutto il materiale che le occorre, dalla rafia al mastice fino ai coltellini, cliccando sulla voce “ACQUISTO MATERIALI DI GIARDINAGGIO” nella barra del menù in alto di questo sito.

Cordiali saluti!
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Alessandra Alessandra da Castelgerundo
Buongiorno,
Avrei bisogno di sapere cosa può avere la mia petiolaris?
Ho acquistato questa pianta qualche anno fa e fino ad ora tutto bene.
Si trova in un vaso a semicerchio su di un balcone esposto a nord ovest.
All'inizio di questa primavera molto secca sembrava comunque andare tutto bene, nuovi germogli e pianta in buono stato.
Non l'ho mai concimata se non con dello sterco un paio di volte.
Quest'anno ho comprato un concime chimico a lenta cessione universale per darlo a tutte le piante, seguendo alla lettera il dosaggio consigliato.
Prima del concime ho aggiunto terra perché ne mancava un po'(terra per acidofile).
Poi il dramma.
Ora ha tutte le foglie afflosciate.
Non ha segni di nessun genere né sulle foglie né sui rami e controllando bene non mi sembra ci siano parassiti.
Ho notato però che la terra è umida nonostante io non l'annaffi appunto perché umida. C'è qualche formica ma non credo sia rilevante.
Sono disperata adoro questa pianta ?
PS: quando l'ho messa nel vaso ho messo sul fondo uno strato di argilla espansa e non ho sottovaso. Non ha mai avuto problemi di ristagno fino ad ora.
Potete aiutarmi? Grazie
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Michele il giardiniere Risposta dell'amministratore di: Michele il giardiniere
Buon giorno a lei Alessandra!!
Grazie per averci contattato!
La sua descrizione è molto dettagliata e cronologicamente analitica; il terreno costantemente molto umido unito al fatto che le foglie si siano avvizzite subito dopo aver messo in esso concime chimico aggiunto a concime organico e altro terreno con drenaggio di argilla hanno attivato il cosidetto fenomeno o processo di osmosi inversa che consiste nel fatto che l’acqua presente in un tessuto, in questo caso quello vegetale, passi ad un altro che contiene più sali minerali.
Nel suo caso quando il terreno è diventato molto ricco di sali (i due concimi più l’argilla sul fondo e terreno fresco che è già molto ricco di questi) l’acqua presente nella pianta è stata chimicamente attirata verso il terreno svuotandola; questo spiega perché la pianta si sia immediatamente avvizzita mentre il terreno è rimasto umido!

Un esempio più concreto di quanto l’osmosi inversa può essere dannosa per gli esseri viventi sono i pesci di acqua dolce e salata.
Le faccio questo esempio per spiegarmi meglio: un pesce d’acqua dolce in acqua salata perde rapidamente l’acqua interna al proprio corpo morendo disidratato; viceversa un pesce d’acqua salata in acqua dolce assorbe troppa acqua finché le proprie cellule esplodono proprio perché quello che determina l’assorbimento o il passaggio dell’acqua all’interno o all’esterno delle cellule vegetali è la concentrazione dei sali in un ambiente o nell’altro.
In parole povere un ambiente più salato attira acqua dall’altro meno salato.

Praticamente nel suo caso specifico l’acqua è passata dalla pianta al terreno quando questo è diventato chimicamente più salato.

La brutta notizia che mi tocca darle è che l’avvizzimento causato da osmosi inversa è purtroppo irreversibile!

In extremis per salvare la sua pianta può tentare di ripulire il pan di terra madre dal terreno nuovo con i suoi concimi, rimettendolo in un vaso neutro e innaffiando le radici abbondantemente con acqua priva di calcare e cloro. Cerchi inoltre di irrorare le foglie con acqua distillata a cadenza regolare.

Anche se non si può garantire una miracolosa ripresa, ci provi, tenendo conto che se le cellule vegetali si sono del tutto svuotate dell’acqua ivi presente, queste saranno ormai diventate incapaci di assorbire acqua dall’esterno attivando il processo di necrosi e morte cellulare.

Anche se purtroppo un eccesso di zelo ha portato a risultati dannosi non si scoraggi e non demorda, le servirà almeno come esperienza acquisita per le prossime piante, ricordando di non eccedere con i concimi; o va usato un tipo o un altro, o mette concime o mette terreno nuovo, purtroppo la natura ci insegna che non si possono fare tutte le cose insieme. Ricordi pure che l’argilla ha un altissima capacità igroscopica, di attirare e trattenere a sé molta acqua dall’ambiente circostante.

Ci dispiace tantissimo Alessandra!!

Cordiali saluti.
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Dany Dany da Modugno
Ciao!! ?
Vorrei allegare la foto della mia piantina di rosselline che si sta seccando... Non so che pianta è ne come si chiama so solo che le rosselline si sono seccate e ora quasi tutte le foglioline ?
Non c'è possibilità di allegare la foto?
Grazie!!!! ?
.
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Michele il giardiniere Risposta dell'amministratore di: Michele il giardiniere
Grazie Dany per avercelo segnalato! In effetti c'è un problema tecnico sul guestbook che riguarda il caricamento delle foto.
Provvederemo quanto prima a risolvere il problema.

A presto

Cordiali saluti!
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Emanuela Emanuela da Roma
Buongiorno!
Vorrei conoscere il problema che affligge la mia bellissima rosa e sapere come riuscire a risolverlo:
Nonostante la fioritura sempre rigogliosa e lo sbocciare di nuovi getti, le foglie si presentano con fori di varia grandezza, ingiallite e coperte nella pagina inferiore da una patina con piccoli puntini bianchi, si seccano e cadono continuamente.
Di cosa si tratta? Grazie!
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Michele il giardiniere Risposta dell'amministratore di: Michele il giardiniere
Buon giorno a lei Emanuela!
Grazie per averci contattato!
Ci dispiace tanto per la sua bellissima rosa, si deduce che ci tiene tanto a questa pianta pertanto cercheremo di aiutarla nel miglior modo possibile, visto che presenta diversi problemi ma ne isoliamo da questi almeno i due più importanti.
Non avendo a disposizione una foto della sua bellissima rosa non possiamo purtroppo essere chirurgicamente precisi nella diagnosi della malattia della sua pianta, tuttavia da quello che ci descrive possiamo azzardare l’ipotesi che, per quanto riguardala pagina inferiore delle foglie che presentano una patina con piccoli puntini bianchi, si possa trattare di OIDIO o MAL BIANCO, una malattia fungina che ha luogo su piante cresciute in luoghi umidi e malventilati, con umidità del 60% circa e temperature intorno ai 20° c.
Quindi già da questo si può dedurre che questo problema si può evitare tenendo la pianta in una zona soleggiata e ben ventilata ma non fredda, con temperature non inferiori ai 20 gradi centigradi, soprattutto tenendo pulite le piante con una potatura di arieggiamento che eviterà un accumulo di foglie e rami intrecciati sulla pianta stessa.
Per quanto riguarda la cura vera e propria, dato che si tratta di una malattia molto insidiosa, la si può combattere solo con un efficace fungicida sistemico (che entra nel circolo linfatico della pianta), lo può trovare nella sezione della barra del menù in alto di questo sito dedicata agli acquisti di giardinaggio, nello specifico cliccando sulla voce “FUNGICIDI”, in particolare le consiglio vivamente di acquistare “Fungicida PREVICUR ENERGY ML 50 fosetil alluminio propamocarb” oppure “Compo Duaxo – fungicida sistemico appositamente studiato per la protezione delle piante ornamentali da casa e da giardino”

Mentre per quanto riguarda i fori di varia grandezza sulle foglie, come li chiama lei, possiamo dirle che le foglie bucate sono sintomo di una infestazione da parte di insetti e che in particolare si può trattare di un attacco, molto comune in questo periodo primaverile, di tentredine nera della rosa (Cladius pectinicornis), che può risolvere trattando con decisione l’intera pianta con un insetticida di cui può vedere la descrizione sempre nella sezione della barra del menù in alto di questo sito dedicata agli acquisti di giardinaggio, nello specifico cliccando sulla voce “INSETTICIDI”, in particolare le possiamo indicare “insetticida abbattente biologico a base di piretro naturale BAYER NATRIA 1 lt” oppure “Bayer Decis PFnPe – insetticida giardino”, meno costoso ma non meno efficace.

Lieti di esserle stata d’aiuto cogliamo l’occasione per augurarle tante belle cose e buon giardinaggio!!
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Meri Meri da Pisa
Buongiorno a tutti!!
Gradirei un consiglio, se possibile, io di piante ci capisco...nulla!
Vorrei coprire un gazebo in ferro con un rampicante e mi piacerebbe tantissimo un glicine, il problema credo sia il luogo in cui si trova. E' soggetto a tramontana e libeccio ed è in un angolo del giardino, quindi 2 lati del gazebo sono ad 1 metro dal muro di cinta che è alto 1.50.
Se prendo la pianta sbagliata ho paura che durerà davvero poco.
Mi consigliate voi!? Grazie!!
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Michele il giardiniere Risposta dell'amministratore di: Michele il giardiniere
BUON GIORNO A LEI MERI!
Grazie per averci contattato!

Per il suo gazebo può usare piante rampicanti annuali o altre perenni:
fra queste ultime, la durata da un anno all’altro è assicurata solo nel Meridione, mentre nel Nord Italia vanno trattate da annuali, oppure coltivate in vaso, se possibile, e ricoverate al chiuso d’inverno; non possono essere impiegate come copertura permanente, ma solo estiva.

Fra le annuali vere ci sono i piselli odorosi, il fagiolo dolico, le zucche ornamentali, la gloriosa e l’Ipomoea purpurea: si seminano in aprile a dimora; se ben bagnate e concimate, da fine maggio a settembre-ottobre si riempiranno di fiori.
I piselli odorosi si allungano al massimo per 2 m, la campanella e le zucchette fino a 3 m, il fagiolo fino a 6 m. Si utilizzano come decorazioni o coperture rade e temporanee, magari per rinfoltire la base di una rampicante perenne anziana e un po’ spoglia in basso.

Fra le perenni anche nel Nord Italia, perlomeno fino alla Val Padana, si annoverano le actinidie, la bignonia, le clematidi, l’edera, il glicine, le lonicere, le ortensie rampicanti, Passiflora caerulea, rincospermo e viti. Sono quelle da sfruttare se si desidera una situazione permanente, immutata di anno in anno, con poca fatica e molta resa, in quasi tutto il nostro Paese.

Tutte le altre non citate rientrano nella categoria “perenni al Sud, annuali o da proteggere al chiuso dalla Pianura Padana in su", e come tali vanno utilizzate, per uno schermo permanente in Meridione e per uno stagionale nel Settentrione

Dato che il suo Gazebo è esposto a nord e ai venti freddi di tramontana le consigliamo le seguenti piante rampicanti:

[ul]
  • Ortensia rampicante (Hydrangea petiolaris)
  • Produce splendidi fiori bianchi in primavera, anche se esposte in pieno nord. Molto rustica, sopporterà tranquillamente i -20 °C.[/li]

  • Edera comune (Hedera helix)
  • Ci sono varietà con fogliame variegato e l'edera d'Irlanda (Hedera hibernica) che forma rapidamente una siepe con foglie dal colore verde brillante.[/li]

  • Caprifoglio di Tellmann con meravigliosi fiori giallo-arancio. Pianta di sottobosco che richiede una luce soffusa.

  • Virginia rampicante (Parthenocissus ed Ampelopsis)
  • Il fogliame rosso in autunno è uno dei più belli. La varietà Lowii, che misura meno di 3 metri, è perfetta per una coltura in vaso o in piccoli spazi.[/li]

  • Akebia (Akebia quinata)
  • Con fogliame semipersistente, si copre di rosso porpora in autunno dopo un'abbondante e profumata fioritura estiva.[/li]

  • Gelsomino d’inverno (Jasminum nudiflorum)
  • Una pianta sarmentosa che deve perciò essere sostenuta e ha il vantaggio di produrre fiori giallo brillante solo in inverno.[/li]


    Ovviamente avendo questo elenco esaustivo a sua disposizione dovrà solo constatare se queste specie e varietà sono in vendita presso i vivai nella sua zona, oppure può optare per un acquisto online su Amazon andando nella sezione della barra del menù in alto di questo sito dedicata agli "ACQUISTI DI MATERIALI PER GIARDINAGGIO", nello specifico cliccando poi una volta aperta la pagina sulla voce "PIANTE DA ESTERNO". Se non possiede un account Amazon può andare nella sezione del sottomenù sopra indicato, alla voce "COME CREARE UN ACCOUNT AMAZON" dove le verrà spiegato passo passo come e cosa fare per acquistare su questa piattaforma online.


    Cordiali saluti, le auguriamo buon lavoro nel suo giardino!
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    Erika Erika da Toano
    Salve, avrei bisogno del vostro aiuto!
    Al mio vicino di casa gli è venuto in mente di improvvisarsi giardiniere e ha potato l'albero di amarene che abbiamo in giardino, solo che quell'albero era di mio nonno e io ci tengo particolarmente. Da quando lo ha potato (un paio di anni fa se non sbaglio) l'albero sembra morto, si è formata una crepa nel tronco e sta perdendo la corteccia. Vorrei sapere se è possibile salvarlo e come! Premetto che non ha tagliato i rami "principali" (si divide ancora in 3 rami) però ha tagliato cortissimi gl'altri rami (saranno lunghi neanche 2cm)! Quei rami non sono più cresciuti e di conseguenza neanche foglie e frutti! Aspetto una vostra risposta! Grazie in anticipo!
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    Michele il giardiniere Risposta dell'amministratore di: Michele il giardiniere
    Grazie per averci contattato, Erika
    Ci dispiace per il suo albero, specie se si tratta di qualcosa che è legato ai ricordi dei propri cari.
    Da come descrive la situazione si potrebbe dedurre che si sia trattato già durante i due anni precedenti di cancro batterico dovuto ad un batterio del genere “Xanthomonas” che colpisce non solo gli alberi di amarene ma anche le altre drupacee. Molto probabilmente prima della potatura sicuramente le foglie avranno avuto delle macchie irregolari prima di rendere manifesti i danni a carico del fusto e dei rami, con lesioni e aree necrotiche.
    Di solito la cosa più importante sarebbe stata la prevenzione, soprattutto nel caso di cancro batterico è fondamentale disinfettare gli attrezzi di potatura passando da una pianta malata ad una sana. Bisogna inoltre eliminare tutte le parti di pianta che si notano colpite da sintomi di malattia in qualsiasi momento della stagione, anche questo evita contagi che diffondono il problema; probabilmente sarà per questo motivo che il suo presunto giardiniere avrà eseguito una potatura così severa sulla sua amarena
    In questi casi si può usare un preparato disinfettante come la pasta per tronchi. È un preparato denso che si spalma sulle piante a riposo vegetativo dalla base del tronco fino alle prime diramazioni con lo scopo di ripulire i tronchi dai funghi e dalle forme svernanti di insetti.
    Più facile da trovare in commercio è la poltiglia bordolese, un fungicida comunemente chiamato “verde rame” che deve essere utilizzato sempre dopo una lettura attenta delle indicazioni riportate sulle confezioni che comporta il rispetto delle dosi, delle modalità suggerite e delle precauzioni. Può provare a trattare tutto il tronco con questo preparato fino alla base, sperando che si possa riprendere con l’inizio della primavera!

    Se non sa dove trovare la "Poltiglia Bordolese" può optare per un acquisto online su Amazon andando nella sezione della barra del menù in alto di questo sito dedicata agli "ACQUISTI DI MATERIALI PER GIARDINAGGIO", nello specifico cliccando poi una volta aperta la pagina, sulla voce "FUNGICIDI", o inserendo nel motore di ricerca di Amazon il nome del prodotto indicato.
    Se non possiede un account Amazon può andare nella sezione del sottomenù sopra indicato, alla voce "COME CREARE UN ACCOUNT AMAZON" dove le verrà spiegato passo passo come e cosa fare per acquistare su questa piattaforma online.

    Cogliamo l’occasione per augurarle buona giornata e buon lavoro nel suo giardino!
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    andrea andrea da milano
    Buongiorno,
    ho una strelitzia in appartamento e poco tempo fa alcune foglie hanno iniziato a seccare (prima sono diventate gialle e poi marroni accartocciandosi su se stesse). E' vicino alla finestra (al primo piano) ma di luce ne prende. Ho poi notato che il colletto della pianta è divenuto marrone scuro. Cosa posso fare?
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    Michele il giardiniere Risposta dell'amministratore di: Michele il giardiniere
    Buon giorno Andrea!
    Grazie per averci contattato.

    Ci dispiace per la sua strelitzia , da come la descrive suppongo che probabilmente, forse inizialmente la sua pianta avrà avuto un accrescimento stentato ed in seguito le foglie, iniziando da quelle esterne e poi procedendo verso quelle interne, si saranno dapprima ingiallite e poi imbrunite prima di avvizzire.
    Ora elimini prima tutte le parti seccate e necrotizzate, poi provi a togliere la pianta dal terreno per esaminare oltre al colletto che è già imbrunito, anche l’apparato radicale. Se pure questo risulta imbrunito, allora si tratta di marciume causato da Phytophthora che si sviluppa soprattutto in seguito ad eccessive annaffiature. Quindi per prima cosa tolga la pianta dal vaso ed elimini tutte le parti danneggiate; la restante parte di radice dovrà trattarla con un fungicida in polvere ad ampio spettro. Quindi, faccia asciugare la terra, e una volta asciutta rimetta la pianta nel vaso, aspetti però almeno una settimana prima di annaffiare per dare il tempo alle superfici di taglio di cicatrizzarsi.

    Se non sa dove trovare il fungicida citato sopra può optare per un acquisto online su Amazon andando nella sezione della barra del menù in alto di questo sito dedicata agli "ACQUISTI DI MATERIALI PER GIARDINAGGIO", nello specifico cliccando poi una volta aperta la pagina, sulla voce "FUNGICIDI", o inserendo nel motore di ricerca di Amazon il nome del prodotto indicato.
    Se non possiede un account Amazon può andare nella sezione del sottomenù sopra indicato, alla voce "COME CREARE UN ACCOUNT AMAZON" dove le verrà spiegato passo passo come e cosa fare per acquistare su questa piattaforma online.

    Cordiali saluti e tanti auguri per la sua strelitzia
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    Ambra Ambra da Turriaco
    Buongiorno vorrei un aiuto se è possibile:
    Mio marito che ora non c'è più aveva costruito una fontana in giardino a cascata composta da 3 vasche rettangolari abbastanza grandi e profonde.
    Per Rendere l'idea sono simili a 3 vasche da bagno con in alto dei vetri; le prime due con dei vetri che simulavano una cascata con il bocchettone dell'acqua, in cima vi è un ultima vasca senza vetro che era dedicata al bagnetto per giocare di mia figlia quando era piccola.
    Ora la fontana è inutilizzata perché è troppo complicato per me pulirla. Volevo, perciò in alternativa mettergli dentro delle piante per creare una specie di piccolo vivaio decorato ma non ho idea di come crearlo, potete aiutarmi?
    Ve ne sarei grata! Grazie mille!!
    Mi piace 1
    Michele il giardiniere Risposta dell'amministratore di: Michele il giardiniere
    Gentilissima Ambra
    La ringraziamo per averci contattato.
    Ci dispiace per la perdita di suo marito e per il dispiacere subito, le sarà sicuramente di conforto leggere quello che la bibbia dice nel libro di Giobbe al capitolo 14 nei versetti 7, 14 e 15 e nel vangelo di San Giovanni al capitolo 5 al versetto 28. Comprendiamo quindi il legame ed il valore affettivo che attribuisce alla sua fontana in giardino.
    Perciò riferendoci alla sua domanda le rispondiamo che può innanzitutto usare all’interno della vasca delle belle piante acquatiche. Prima di procedere al riempimento del bacino sarebbe opportuno creare uno strato di terra e torba di circa 10 cm da ricoprire con della finissima ghiaia. Questo sarà un perfetto substrato per le piante acquatiche, come le bellissime Ninfee che fioriscono da maggio ad ottobre e che da sempre rappresentano la più gettonata scelta per i giardini d’acqua, oppure può optare per dei lotus o per la pontederia o dei cyperus alternifolius, ma anche i coloratissimi iris versicolor andrebbero bene.

    Intorno al laghetto si possono mettere a dimora le più belle piante da fiore o piccoli arbusti che amano l’umidità, cercando di creare un ambiente selvaggio per le forme, ma allo stesso tempo elegante con i contrasti di colori. Ultimata l’opera e trascorsi alcuni giorni si assisterà ad un progressivo intorbidamento dell’acqua. Non c’è motivo di allarmarsi, perché è tutto normale. A questo punto potrà inserire delle piante ossigenanti, come il lagarosiphon maiore, pronte a ripristinare l’equilibrio biologico. Queste ultime non solo ossigeneranno l’acqua rendendola più limpida, ma impediranno anche il proliferare incontrollato di alghe infestanti.

    Se non sa dove trovare le piante sopraindicate può optare per un acquisto online su Amazon andando nella sezione della barra del menù in alto di questo sito dedicata agli "ACQUISTI DI MATERIALI PER GIARDINAGGIO", nello specifico cliccando poi una volta aperta la pagina, sulla voce "PIANTE ACQUATICHE", o "PIANTE DA ESTERNO"oppure inserendo nel motore di ricerca di Amazon il nome del prodotto indicato.
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    Le auguriamo buona giornata!
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    Paola F. Paola F. da Trento
    Buonasera,
    Vedo in questo periodo tante aiuole piene fitte di narcisi che formano delle specie di mazzi, come se fossero stati piantati a mazzi.
    Come fare per farli diventare così? Come devo piantarli? In riga oppure a cerchi attaccati tra di loro?
    Oppure è frutto degli anni passati e quindi dei bulbi che si sdoppiano?

    Grazie mille della risposta
    Mi piace 1
    Michele il giardiniere Risposta dell'amministratore di: Michele il giardiniere
    Gentilissima Paola

    La ringraziamo per averci contattato.
    In relazione al quesito dei Narcisi, le sembrano aggregati a gruppi o come li definische lei a mazzetti, per il semplice motivo che nel tempo accanto al bulbo originale, sottoterra nascono dei piccoli bulbilli che una volta sviluppatisi e raggiunta l’età adulta producono fiori l’uno vicino all’altro dando l’impressione di essere stati piantati a mazzetti.

    Questa pratica consiste nel lasciare sempre a dimora i bulbi, dissotterrandoli soltanto ogni 5-8 anni, per diradarli; in questo modo si ottengono ampie macchie di fiori colorati, sempre più grandi di anno in anno.

    Le aiole di queste specie di bulbose possono assumere le forme più varie, ed é possibile, infatti, utilizzarli in ampie macchie, ma anche in aiole formali, disponendo i bulbi in linea retta, alla base di arbusti o come sfondo alle piante perenni tappezzanti.

    Una volta scelta la disposizione sul terreno, ed aver ben lavorato il substrato, si procede interrando i bulbi per una profondità pari al diametro del bulbo stesso.

    Se poi si intende punteggiare un tappeto erboso di fiori, é anche possibile spargerli a caso sul terreno, e quindi interrarli dove si trovano.

    Se ha bisogno di bulbi per le sue aiuole può optare per un acquisto online su Amazon andando nella sezione della barra del menù in alto di questo sito dedicata agli "ACQUISTI DI MATERIALI PER GIARDINAGGIO", nello specifico cliccando poi una volta aperta la pagina, sulla voce "BULBI".
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    Cordiali saluti, lo staff di Michele il giardiniere
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    Roberto R. Roberto R.
    Buonasera,
    Sapevo di quest'ulivo pensante di Ginosa ed oggi mi e' capitato cosi' per caso di leggere il suo articolo a riguardo. Poi facendo ricerche ho capito che la posizione non e' stata mai resa nota.

    Tuttavia mi piacerebbe davvero sapere dove sia poiche' sono un appassionato di alberi e fotografia.

    Al momento vivo all'estero e se la situazione dell'epidemia di coronavirus si risolvera', quest'estate mi piacerebbe scattare qualche foto di questo bellissimo albero, qualora riuscissi a scendere in vacanza.

    Prometto di non rendere nota la sua posizione e l'unico scopo e' salvarla nella mia to-do list.

    Chiaramente, sono disponibile anche ad andarci assistito da qualcuno.
    A proposito, magari avreste dei contatti, non so...
    Qualunque cosa che possa aiutarmi a non recarmi a Ginosa invano nelle mie gia' brevi vacanze estive di fine agosto in Puglia.

    Spero possiate aiutarmi. 🙂

    In attesa di un riscontro.

    Cordialmente.

    Roberto
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    Michele il giardiniere Risposta dell'amministratore di: Michele il giardiniere
    Gentile sign. Roberto
    Grazie per averci contattato!

    In relazione alla sua richiesta vengo a dirle che la bellezza di questo albero millenario è preservata dal comitato di Ginosa in provincia di Taranto, per il Parco Naturale Regionale delle Gravine Joniche, che ha deciso di non rivelare il luogo esatto in cui questa meraviglia è presente per evitare eventuali atti vandalici.

    La discrezione sul suo luogo esatto e la sua incredibile verosimiglianza con la realtà hanno infatti sollevato numerose ipotesi circa la veridicità di quanto raccontato.
    A screditare la tesi complottistica, tuttavia, è la conferma della sua esistenza da parte dei responsabili del Parco in cui è presente.
    L’Ulivo Pensante esiste ed è visibile in tutta la sua meraviglia dai più fortunati che riescono a scovarlo.

    C’è comunque da dire che i milioni di alberi di ulivo che punteggiano il territorio circondato dal mar Adriatico e Ionio sono ultimamente stati minacciati dalla fastidiosa “Xylella fastidiosa”, un batterio che sarebbe la causa di una “complessa essiccazione rapida degli ulivi” .
    Questo è tutt’ora il panorama della Regione che ha dichiarato tutta la provincia di Lecce “zona infetta” e ha chiesto che vengano abbattuti gli alberi contaminati per evitare una diffusione dell’epidemia di tutta la penisola.

    Anche se purtroppo sulla base delle informazioni fornite dalle autorità italiane, l’Unione europea ha sostenuto questa soluzione drastica, non si sa con certezza quale sia stato il destino dell’ulivo pensante di Ginosa.

    Augurandovi una buona serata colgo l'occasione di porgervi cordiali saluti.
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    Monica Monica
    Oggetto: appassimento foglie Spatifillo


    Ho uno Spatifillum, con una certa frequenza presenta un appassimento delle foglie. subito ho pensato a carenza di acqua invece il suo terriccio era ben umido, allora ad una temperatura elevata ma collocato in una stanza più fresca presentava periodicamente lo stesso problema: le foglie si appassiscono in modo evidente e poi si riprendono nel giro di 24h ore. Non so cosa fare!
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    Michele il giardiniere Risposta dell'amministratore di: Michele il giardiniere
    Gentile Monica
    La ringraziamo di averci contattato.

    In relazione al suo quesito tenga conto che lo spatifillo è originario delle foreste tropicali calde, umide e ombreggiate, quindi come lei ha già ben fatto, è opportuno tenerlo in un ambiente al chiuso, che è relativamente più caldo e umido rispetto all'esterno, dove la pianta può crescere sana.

    Dovrebbe stare vicino, ma non direttamente sotto, a una finestra in una stanza calda ad una temperatura che può oscillare dai 16° ai 20° (le temperature non dovrebbero andare ne al di sopra ne al di sotto di quelle indicate), così che possa beneficiare della luce solare indiretta. Le finestre che si affacciano sui lati nord o ovest sono le più indicate, in quanto non consentono l'esposizione alla luce diretta del sole per tutto il giorno. Eviti, se può, di mettere la pianta in un punto particolarmente esposto all'aria fredda o al sole eccessivo, perché entrambi questi fattori potrebbero farla soffrire al punto da sviluppare foglie marroni e avvizzite.

    Provi inoltre a tirar furi dal vaso il pane di terra per verificare l’integrità delle radici (se si sono marcite o meno).
    Tenga conto che, come sta ben monitorando, dovrebbe prestare attenzione alla frequenza e all’intensità delle irrigazioni. Perciò aggiunga acqua sufficiente per renderla umida solo quando la terra del vaso è secca, ma non ne metta troppa altrimenti potrebbe provocare un ristagno. Se invece innaffia troppo poco, la pianta potrebbe appassire. Un giusto equilibrio è quello di fornirle acqua circa una volta a settimana, quando il terreno è asciutto. Addirittura a volte sarebbe opportuno anche aspettare finché lo spatifillo inizi a mostrare i primi segni di avvizzimento e poi procedere con l'irrigazione.
    È importante sapere che questa pianta è sensibile al cloro, le consiglio perciò di usare acqua declorata o filtrata (qualora sia in possesso di un depuratore), altrimenti potrebbe eliminare il cloro dall’acqua del rubinetto semplicemente lasciandola fuori, a temperatura ambiente, per 24 ore.
    Come le dicevo all’inizio, lo spatifillo prospera negli ambienti particolarmente umidi dei tropici, così, oltre a irrigare il terreno, cerchi di nebulizzare regolarmente le foglie con una bottiglia spray per simulare l'aria umida della foresta pluviale, più la bagnerà, più fiori sbocceranno e più sana crescerà la pianta.
    Se come, nel suo caso, uno o più rami diventano marroni o mostrano segni di appassimento, dovrebbe potare le foglie per evitare che la pianta sprechi energie nelle zone già morenti. Usi delle forbici affilate per eliminare eventuali zone malate o morte, cercando di praticare dei tagli netti, molto vicini al suolo, evitando però di eliminare una quantità eccessiva di pianta sana.
    Le consiglio comunque di esaminare le foglie del tuo spatifillo per capire di cosa ha bisogno. Se le foglie cominciano ad afflosciarsi o quelle più in basso ingialliscono e appassiscono, è indice che bisogna innaffiarlo. Se cominciano a ingiallire, vuol dire che forse la pianta è esposta a troppa luce del sole. In questo caso la sposti in una zona più ombreggiata.

    Deve poi porre particolare attenzione alle micosi (o infezione da funghi); se ad esempio vede che sulla superficie del terreno cresce uno strato di colore bianco o grigio dall'aspetto polveroso, non si preoccupi più di tanto, perché questo fungo non compromette la salute della pianta.
    Per eliminare questa crescita fungina minore, può provare a spolverare sui funghi della cannella (che ha proprietà antimicotiche). Se però sul gambo o sulle foglie dello spatifillo si crea un rivestimento scuro o nero e non ci sono altri motivi apparenti da giustificarne la formazione (come danni dal gelo, eccetera), probabilmente si tratta di una grave infezione fungina e deve intervenire con un fungicida in polvere che può trovare andando nella sezione della barra del menù in alto di questo sito dedicata agli "ACQUISTI DI MATERIALI PER GIARDINAGGIO", nello specifico cliccando poi una volta aperta la pagina, sulla voce "FUNGICIDI".
    Se non possiede un account Amazon può andare nella sezione del sottomenù sopra indicato, alla voce "COME CREARE UN ACCOUNT AMAZON" dove le verrà spiegato passo passo come e cosa fare per acquistare su questa piattaforma online.

    In questo caso si dovrebbe optare per una completa eliminazione della pianta, dato che le spore fungine possono essere molto persistenti e restare nel terreno e nella zona circostante per molto tempo, durante il quale possono potenzialmente infettare ancora altre piante. Tuttavia, se vuol cercare di salvare la pianta, elimini con attenzione tutte le zone colpite dal fungo e li getti in un luogo sicuro dove non possano rappresentare alcun pericolo (come il bidone della spazzatura).

    augurandole una buona serata cogliamo l'occasione per porgerle cordiali saluti!
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    Loredana Loredana da Palmi
    Buon Giorno Signor Michele..come eliminare la ruggine da una Rosa Abracadabra?
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    Michele il giardiniere Risposta dell'amministratore di: Michele il giardiniere
    Buon giorno a lei Loredana
    Per la ruggine in genere il migliore metodo di difesa preventiva è rappresentato da tutti quegli accorgimenti che tendono a evitare i ristagni idrici, non ultimo quello di diminuire drasticamente l’irrigazione.
    Una buona ventilazione costituisce inoltre un ottimo deterrente per il diffondersi dei funghi.
    Spero non sia il suo caso ma quando una pianta viene ripetutamente attaccata allora conviene estirparla e bruciarla completamente.
    Parimenti le foglie cadute alla base della pianta vanno asportate e bruciate in quanto potrebbero infettare il resto della pianta.
    I prodotti chimici andrebbero spruzzati dal basso verso l’alto per irrorare la pagina inferiore delle foglie.
    Può usare poltiglia bordolese per prevenire il diffondersi della malattia o prodotti chimici come difenconazolo, propiconazolo, azoxystrobin per curare, che si acquistano in farmacia agricola o su amazon alla voce fungicidi.

    Ringraziandola per aver scelto il nostro sito, cogliamo l'occasione per porgerle cordiali saluti!
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    Luca Luca da Roma
    Salve!
    Le scrivo, per chiederle: " Perchè alcuni alberi vivono per più anni e altri invece, di meno"? E inoltre: " Come fanno alcuni alberi a vivere anche per migliaia di anni"? ( Pensiamo ad esempio agli ulivi e ai cipressi, che possono campare anche per più di duemila anni!!!).

    La ringrazio per la sua disponibilità!

    Cordiali saluti!

    P.S: Desidero che, la risposta, venga pubblicata sul sito!

    Luca
    Mi piace 1
    Michele il giardiniere Risposta dell'amministratore di: Michele il giardiniere
    Grazie a lei signor Luca per aver scelto questo sito!
    La “dendrocronologia” cioè la scienza che studia la longevità delle piante ci dice che le specie che hanno la vita più lunga sono tutte arboree.
    Bisogna tener conto che le cellule vegetali, di cui sono fatti gli alberi, sono capaci di replicarsi o moltiplicarsi all’infinito creando sempre nuovi tessuti responsabili dell’aumento delle loro dimensioni.
    A questo punto si può comprendere che il subentrare di alcuni fattori esterni può interferire sullo sviluppo e la longevità degli alberi può essere gravemente compromessa.
    Tutto dipende dalle condizioni meteorologiche che si verificano al momento della crescita e dall’apporto di sostanze nutritive, più queste sono favorevoli e più la pianta crescerà sana e vivrà a lungo, infatti da queste dipenderà lo spessore del tronco; un tronco robusto, ad esempio, ci indica una pianta in salute e ben nutrita a differenza di un tronco esile che è indice di una pianta sofferente e più soggetta a malattie e cedimenti sotto l’ azione di venti o di abbondanti nevicate che possono portare a morte prematura.
    Le circostanze variano poi da pianta a pianta e dall’ ambiente in cui vivono, ad esempio si pensa che il fusto di un albero sia perfettamente cilindrico, se l’esemplare vive in un bosco compatto, dove è protetto da ogni lato e ha il solo compito di ricercare la luce solare. In queste condizioni cresce diritto come un fuso, e gli anelli interni della sezione trasversale sono perfettamente circolari. Mentre se l'albero è isolato ed è sottoposto all'azione del vento, la crescita in spessore degli anelli del legno non è uniforme e dipende dalla direzione del vento, mentre la sezione è di forma ovale. A questo c’è da aggiungere che questa diversità di crescita del tronco, e relativa misura degli anelli, varia notevolmente tra le conifere e le latifoglie, poiché le prime riportano un maggior accrescimento nella parte posta "sottovento", mentre le latifoglie s’ispessiscono maggiormente nel lato "sopravento".
    Vi sono poi specie come l’olivo che da un lato ha straordinarie capacità intrinseche di adattarsi e sopportare ogni tipo di avversità e stress. Si pensi allo stress idrico (è capace di sopravvivere sia a lunghi periodi di siccità che ad alluvioni o piogge torrenziali), oppure alla sua straordinaria resistenza a malattie come la carie del legno con la capacità di sopportare pesanti lesioni del tronco dovute all’estirpazione di slupature o di cancri, rigenerando i tessuti. Mentre d’altro canto si è dimostrato incapace di reagire a malattie insidiose come la Xylella fastidiosa che sta decimando intere cultivar nel sud Italia.

    Possiamo allora dire che ogni albero ha una storia da raccontare, quello più fortunato avrà molto da dire! E sarà annoverato fra i grandi patriarchi verdi o alberi monumentali. Ci sarà poi quello che avrà testimoniato eventi drammatici e altri che saranno fonte di rivelazione o ispirazione, ma tutti con la loro tenacia e longeva esistenza ci ricorderanno che la vita va avanti.


    Con la peranza di essere stato abbastanza esaustivo colgo l'occasione per porgerle cordiali saluti!
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    Maria Maria da Bari
    Buongiorno mi potrebbe consigliare un metodo per eliminare la cocciniglia??
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    Michele il giardiniere Risposta dell'amministratore di: Michele il giardiniere
    Buon giorno a lei signora Maria !

    Partendo dal presupposto che la cocciniglia si riproduce in ambienti caldi e secchi, sarà importante adottare tutte le misure preventive necessarie per evitarne la formazione. Visto che ama riprodursi al caldo i mesi estivi saranno quelli più a rischio. Allo stesso modo, l’ambiente domestico presenta tutte le condizioni ideali per l’insetto.

    Se la prevenzione non è sufficiente, un rimedio più utilizzato è l’olio bianco, una sostanza che vaporizzata sulle foglie crea una patina che soffoca i parassiti. Trattandosi di una sostanza oleosa di origine minerale simile alla paraffina, è molto importante non vaporizzarla sulla pianta in estate. Questo provocherebbe una diminuzione drastica della traspirazione fogliare e porterebbe alla morte delle foglie.

    Altrettanto consigliata è la rimozione manuale tramite lavaggio delle foglie con acqua o potature mirate. Ricordate che le cocciniglie – per quanto proliferino al caldo – sono sensibili all’esposizione solare diretta, quindi favorendo il passaggio dei raggi solari favorirete anche la morte dei parassiti.
    Un’altra possibilità consiste nell’utilizzare dei preparati a base di sostanze repellenti come l’olio di tè. Passati direttamente sulle foglie, creeranno un ambiente ostile alla proliferazione dell’insetto. L’utilizzo di oli e sostanze oleose che agiscono come repellenti sulla cocciniglia non ha quasi mai effetto immediato, ma necessita di essere ripetuto per qualche giorno.

    Se la pianta è completamente invasa da cocciniglia ma si presta alla produzione di polloni, potreste valutare la possibilità di potarla fino al colletto per favorire al crescita di nuovi rami, sani e vitali.

    Tra i rimedi naturali più efficaci per eliminare la cocciniglia dalle piante segnaliamo l’alcool e il sapone di Marsiglia, L’alcool, in particolare, scioglie le sostanze cerose di cui è fatta la membrana protettiva della cocciniglia. Al tempo stesso disinfetta i forellini prodotti dall’insetto e previene gli attacchi di altri virus o batteri.

    Con l’alcool è possibile preparare una soluzione diluendone un cucchiaio in un litro d’acqua. Vaporizzatela sulle parti aeree fino a 3 volge al giorno ogni 2 giorni, prediligendo le ore più calde. Se abbiamo a che fare con una pianta delicata, invece, sarà opportuno procedere nelle ore serali. Per risultati più rapidi, rimuovete l’insetto usando cotone imbevuto con alcool e strofinando la soluzione direttamente sulle parti colpite. Dopo questi trattamenti è bene sciacquare la pianta.

    Con il sapone di Marsiglia liquido sarà sufficiente diluire 25 cc di sapone ogni litro d’acqua. Si tratta di una soluzione davvero efficace poiché impedirà ai parassiti di respirare, svolgendo una vera azione insetticida del tutto naturale. Spruzzate il liquido direttamente sulle cocciniglie nelle ore serali e procedete con 2-3 irrorazioni ogni 3-5 giorni.

    Cordiali saluti e buona giornata!
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    Sergio P. Sergio P. da Roma
    Gentile sig.michele 2 anni fa a primavera ho trapiantato una cicas di 15 anni dal terreno in vaso l'ho potata di tutte le foglie e da allora non ha più fogliato lei crede che si possa fare qualcosa ci tengo molto per motivi affettivi attendo risposta la ringrazio
    Mi piace 1
    Michele il giardiniere Risposta dell'amministratore di: Michele il giardiniere
    Gentile sig. Sergio
    Ci scusiamo per il ritardo della risposta, il disagio è stato dovuto a problemi tecnici che hanno richiesto più tempo del dovuto.
    Comprendo bene il legame affettivo sviluppato per la sua Cycas; tenga conto che l'espianto in piena terra è già di per se abbastanza traumatico, perché per forza di cose non si riesce a preservare l'integrità delle radici, che fungono sia da organo di riserva da cui attingere energie per la ripresa vegetativa, sia da organo atto a prelevare sostanze nutritive (rompendo le barbe radicali, ovvero le parti più sottili delle radici, sacrifica l'assorbimento delle sostanze nutritive). In più una potatura molto severa con l'eliminazione totale dell'organo fogliare compromette la normale fotosintesi forzando la pianta a riposo vegetativo che dovrà fare leva nel periodo di ripresa vegetativa sulle sole riserve rimaste nello stipite (volgarmente chiamato tronco) e nelle poche radici rimaste (tenga conto che una pianta di 15 anni avrà dovuto avere un apparato radicale molto sviluppato, che sicuramente non è riuscito d asportare insieme al pan di terra del travaso).

    Può dedurre perciò che la sua Cycas è stata sottoposta a notevole stress che dovrà attutire con un rallentamento fisiologico delle normali funzioni di ripresa vegetativa comprese le emissioni fogliari con nuovi getti, non le resta che aspettare pazientemente che la sua quindicenne e robusta cycas revoluta dia i suoi risultati dopo il terzo anno dal trapianto continuando nel frattempo ad annaffiare e concimare con un concime specifico che può trovare anche su Amazon.
    Quindi non demorda sig. Sergio!
    Cordiali saluti e tanti auguri per la sua amata pianta!!
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    Mario Mario da Napoli
    Buongiorno signor Michele, ho tre piante di roselline che dopo questa torrida estate, presentano il fogliame con macchie estese grigiastre che successivamente diventano trasparenti e con caduta precoce delle nuove foglioline. Mi può consigliare qualche rimedio per salvarle??
    Grazie
    Mi piace 1
    Michele il giardiniere Risposta dell'amministratore di: Michele il giardiniere
    Buon giorno a lei, signor Mario!
    Ci scusiamo del ritardo per la risposta, purtroppo abbiamo avuto problemi tecnici che hanno richiesto più tempo del dovuto.
    Dispiace per le sue roselline, da come lo descrive il problema sembrerebbe dovuto ad una malattia di origine fungina, probabilmente (servirebbe una foto per identificarla meglio) si tratta di "oidio" detto anche mal bianco che colpisce la parte aerea come le foglie oppure di "botritis cinerea" chiamata anche muffa grigia che colpisce di più i boccioli e i fiori.
    Solitamente questi attacchi sono favoriti da condizioni di elevata umidità ambientale, quindi la miglior cura è la prevenzione, ovvero basterebbe distanziare le piante per evitare il ristagno dell'umidità e non effettuare irrigazioni o nebulizzazioni sugli apparati aerei.
    Ricordi che l'acqua va data direttamente sulla terra, evitando di bagnare le foglie.Non lasci l’acqua nel sottovaso.

    Occorre poi tagliare le parti colpite dal fungo e trattare la pianta con un fungicida che si può trovare anche su Amazon, n alternativa come rimedio naturale può spruzzare sulle foglie della comune propoli o semplicemente spargere bicarbonato di sodio.


    Le auguro buon lavoro con le sue roselline!
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    Jasmine Jasmine da Malnate
    Buongiorno signor Michele, ho un calamondino da alcuni anni ed ogni anno si riempie di fiori e frutti. Quest'anno improvvisamente sono caduti tutti i fiori (forse per il troppo caldo) e le foglie ogni anno diventano un po' più gialle... cosa mi consiglia? Ho inoltre un meraviglioso ficus benjamin da 23 anni. Non l'ho mai rinvasato che perché ho paura di danneggiarlo Ma adesso è evidente che sta molto stretto nel suo vaso. In quale stagione conviene rinvasarlo e con che tipo di terriccio? Mille grazie per la sua gentilezza.
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    Michele il giardiniere Risposta dell'amministratore di: Michele il giardiniere
    Jasmine

    La ringraziamo per averci contattato
    Le dico subito che per il suo calamondino occorre semplicemente concimare con un concime specifico per agrumi che trova anche su Amazon, cliccando su uno dei link presenti su questo sito, , dato che principalmente si tratta di un problema di carenza alimentare, mentre per il suo ficus deve tener conto che temendo le basse temperature, deve essere tenuto in luoghi riparati nei mesi più freddi. I Ficus si rinvasano ogni due anni, in aprile, ciò premesso le consiglio al trapianto di:

    1. conservare integro tutto il “pane di terra” del nucleo centrale pianta

    2. eliminare solo in modo leggero parte della chioma e rifilare le radici rotte.

    3. riporre la pianta estratta, immediatamente nella zona nuova prestabilita alla medesima profondità in cui si trovava e annaffiarla abbondantemente subito dopo e nelle settimane successive.

    Le consigliamo inoltre di prelevare da dei germogli laterali dei getti lunghi 10-12 cm che potrà far radicare per ottenere delle nuove piante da mettere in vaso.

    Distinti saluti.
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    Giovanna Giovanna da Iserlohn
    Come curare la pianta di lampone quando è diventata due metri alta
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    Michele il giardiniere Risposta dell'amministratore di: Michele il giardiniere
    gentile Giovanna
    Del lampone tenga conto che in agosto si tolgono gli steli che hanno dato frutti a luglio, infatti poi a settembre gli steli dell'anno avranno frutti.
    Dopo questa raccolta si dovrebbe cimare a 20 cm , i nuovi getti daranno frutti a luglio dell'anno successivo.


    Grazie per averci contattato, colgo l'occasione per augurarle buon lavoro con i suoi lamponi!
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    Patrizia Patrizia da Palermo
    SIG.Michele,buongiorno. Ho un terrazzo estremamente assolato. Ho comprato dei piccoli oleandri e li ho invasati. Come dovrei curarli?Grazie per i suoi preziosi consigli.
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    Michele il giardiniere Risposta dell'amministratore di: Michele il giardiniere
    Gentile signora Patrizia
    Ci scusiamo innanzitutto per il disagio causato dal ritardo della risposta dovuto a problemi tecnici che hanno richiesto più tempo del dovuto.

    Le dico subito che gli oleandri sono piante di facile coltivazione e richiedono poche cure, può annaffiare regolarmente le piante durante i primi due anni, per favorire l'attecchimento.

    Tenga conto che in vaso, gli oleandri richiedono annaffiature frequenti, con un'aggiunta di fertilizzante per fiori 2 volte al mese.
    La potatura consiste nel togliere i fiori appassiti. Una potatura più drastica può essere effettuata per ringiovanire gli arbusti : in questo caso, tutti i rami saranno tagliati a 15/25 cm dal terreno.

    Bisogna ricordarsi che sono piante che amano il sole, dunque vanno posizionate in un luogo luminoso ma se possibile riparato dalle correnti forti; se non è possibile metterle in una posizione soleggiata, anche la mezzombra andrà benissimo.

    Durante l'inverno, è necessaria una protezione per le giovani piante, ovvero bisognerebbe pacciamare il piede degli arbusti con foglie morte, e ricoprire l'arbusto in un telo di copertura. Gli arbusti in vaso devono essere ricoverate in un locale luminoso, riparato dal gelo (garage, veranda, ecc.). Nelle zone miti, possono rimanere fuori.


    Cordiali saluti e buona coltivazione!
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    Patrizia Patrizia da Palermo
    Buongiorno Sig.Michele,le chiedo un consiglio. Come dovrei recidere delle grandi foglie di una strelizia rovinate dal troppo caldo? Tagliare tutto lo stelo o solo la foglia? Grazie per la sua disponibilità!
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    Michele il giardiniere Risposta dell'amministratore di: Michele il giardiniere
    Gentile Patrizia
    Ci scusiamo innanzitutto per il forte ritardo nel darle una risposta, purtroppo la risoluzione dei problemi ha richiesto più tempo del dovuto:
    Mi permetta di dirle che per la Strelitzia la potatura, è da evitare. Non ne ha bisogno, ma ovviamente come diceva lei , dobbiamo assolutamente pulirla, eliminando le foglie secche che rischiano di aumentare il rischio di malattie da parassiti.
    Dovrebbe con un taglio netto, senza sfilacciature, recidere la foglia dallo stelo a partire dalla base
    Per favorire l’incespimento e l’emissione di nuove foglie è bene recidere, a circa 2 cm dal terreno, quelle danneggiate che fuoriescono dal terreno.
    Abbia cura che l'attrezzo che usa per il taglio sia pulito e disinfettato (preferibilmente alla fiamma) per evitare di infettare i tessuti.


    Le auguro buon lavoro!
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    Antonella S. Antonella S. da Lauria(Pz)
    Le mie rose hanno una schiumetta intorno ai boccioli, le ho trattate precedentemente per i pidocchi che sono rapidamente spariti, ma adesso persiste questa strana schiumetta. Cosa devo fare?
    La ringrazio anticipatamente!
    Mi piace 1
    Michele il giardiniere Risposta dell'amministratore di: Michele il giardiniere
    Antonella non si allarmi!
    Quella che nota al mattino attaccata a fusti e foglie; è la secrezione data da un insetto comunemente denominato “sputacchina” o “Philaenus Spumarius.
    I danni che le sputacchine sono deformazioni e decolorazioni dovute alle punture dei rostri sulla pianta, nel secondo parliamo del suo aspetto di presenza più evidente: la creazione di una schiuma bianca tipica, che non solo può arrivare a rendere molliccia la parte di pianta colpita, ma spesso funziona da tramite rispetto ad agenti patogeni esterni.
    Le femmine della sputacchina depongono le uova negli alberi durante il periodo estivo. Le stesse svernano nella corteccia ed in primavera si schiudono liberando le larve che si portano sulle piante erbacee. La larva si nutre quindi di linfa, proteggendosi con la sua schiuma bianca che altro non è che lo scarto del suo intestino.
    Non è un insetto molto dannoso, ma se proprio non gradisci la sua presenza per motivi estetici puoi intervenire con un insetticida generico che trova cliccando su un link qualsiasi di Amazon su questo sito, il quale effettuerà una pulizia totale da tutti gli insetti.
    Una lotta vera e propria la si intraprende solo se l’attacco è molto !

    Felice di esserle stato d’aiuto, le auguro buona giornata!
    ... Toggle this metabox.
    Mario U. Mario U. da Pisa
    Signor Michele buongiorno, vorrei togliere il mio ex prato e mattonerlarlo lasciando aiuole dove vi sono piante, mi darebbe qualche consiglio?
    Grazie!
    Mi piace 1
    Michele il giardiniere Risposta dell'amministratore di: Michele il giardiniere
    Signor Mario la sua è senz’altro una buona idea per realizzare un patio, o per creare una zona dedicata agli ospiti, o un’area relax nel giardino.
    Ovviamente dovrà scegliere la tipologia di materiale con cui realizzare la pavimentazione e scegliere fra i diversi stili.
    Può ad esempio realizzare una zona rustica, con una pavimentazione in legno o un’area in stile moderno, classico o retrò.
    Oltre a seguire i suoi gusti e le sue esigenze di spazio ponga attenzione ai costi e posa della copertura.
    Ci sono i rivestimenti tradizionali realizzati con piccoli mattoni rossi;
    Potrebbe partire da una pavimentazione semplice da realizzare con il fai da te livellando al meglio il terreno per poi posare una base di ghiaia sulla quale andranno installate lastre in cemento o calcestruzzo.
    Potrà scegliere tra mattonelle di cemento, veri e propri mattoni o mattonelle di pietra o addirittura realizzare qualcosa semplicemente con ghiaia e lastre circolari. Può utilizzare i comodissimi stampi che si possono trovare nei garden center in svariati modelli e colori, stampi di mattoni o piastrelle in cemento che sono semplici e veloci da utilizzare.
    Se ama il legno, ma cerca una soluzione più duratura e che richieda poca manutenzione può optare per una pavimentazione laminata in plastica, simile ad una copertura in vero legno, sono molto veloci da posare e il risultato sarà ottimo sia sul piano estetico che su quello pratico.
    Oppure vi sono anche piastrelle in gomma riciclata, anche in questo caso molto semplici da installare, pratiche e perfette se abbiamo dei bambini piccoli in casa.
    Grazie per averci contattato e buon proseguo lavori !!
    ... Toggle this metabox.
    Andrea R. Andrea R. da Lecce
    Signor Michele...ho comprato un mandarino nano. Volevo chiederle se va potato o meno in questo periodo? Se no .....quando avrei dovuto farlo?
    E che tipo di concime posso usare?
    L’ho anche travasato da poco.
    Grazie! ?
    Mi piace 1
    Michele il giardiniere Risposta dell'amministratore di: Michele il giardiniere
    Signor Andrea, se col termine mandarino nano si riferisce al calamondino (Citrus mitis) le posso dire che non richiede generalmente potature se non per eliminare i rami secchi o malati, può seguire la forma naturale dell’alberello, che in relazione alla lentezza di crescita, rimane sempre piuttosto contenuta.
    Il rinvaso ha fatto bene a farlo a fine inverno. Mi auguro che abbia utilizzato un terreno alcalino, fertile e ben drenato ed un contenitore in terracotta.
    Va nutrito con un prodotto apposito per agrumi, oppure con dei lupini macinati, da distribuire in febbraio e settembre.

    Grazie per averci contattato
    Buona giornata e buon lavoro con il suo calamondino!
    ... Toggle this metabox.
    Angelo P. Angelo P. da Avellino
    Gentilmente, mi potrebbe dire quando si seminano le Zinnie?Grazie.
    Mi piace 1
    Michele il giardiniere Risposta dell'amministratore di: Michele il giardiniere
    Signor Angelo, se lo si fa in un ambiente protetto, la semina delle zinnie può avvenire verso la fine dell’inverno-inizio primavera, da febbraio ad aprile, e poi successivamente verso maggio è possibile mettere a dimora le piantine che sono cresciute direttamente all’esterno, in vaso o in giardino.
    Invece per effettuare semine direttamente all’esterno, si consigliano i mesi di fine aprile-maggio.

    Spero di essere stato abbastanza esauriente.
    Cordiali saluti e buona semina !
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    Antonio C. Antonio C. da Bologna
    Buona sera
    ho cambiato casa e ho il balcone a nord potrebbe consigliarmi che piante mettere?
    Grazie anticipate!
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    Michele il giardiniere Risposta dell'amministratore di: Michele il giardiniere
    Buona sera anche a lei Antonio, guardi, può scegliere fra varie di queste tipologie a seconda di cosa intende realizzare:

    PIANTE FIORITE
    . bulbose come i mughetti, le scille.
    . Viole, Nuova Guinea e Impatiens del tipo “fiori di vetro”.
    . Nasturzio nano
    . Begonia
    . Lobelia
    . Fucsia
    . Torenie
    . Astilbe

    CESPUGLI
    . Hosta,
    . l'Osmanthus fragrans e il Prunus laurocerasus, la Mahonia aquifolium e la Skimmia japonica
    . Le Ortensie: sono un classico per l’esposizione a nord, iniziano a vegetare tardi e fioririscono dalla seconda metà dell’estate e restano decorative fino all’arrivo del gelo.
    . Rododendri e Azalee:
    . Il Viburnum
    . Cotoneaster Lacteus
    . Sambucus Nigra (Sambuco)
    . Bambù nano (Varietà Sasa)
    . Choisya, Arancio del Messico

    RAMPICANTI
    . I più indicati sono la Vinca major, l'Hydrangea petiolaris, l'Hedera helix e il Ficus repens,
    . Alcune Clematidi, ma non tutte! Le più adatte sono le "Nelly Moser" e "The President".
    . Jasminum nudiflorum, chiamato anche Gelsomino di San Giuseppe.
    . Parthenocissus quinquefolia (Vite americana)
    . Caprifoglio

    PIANTE DA FOGLIAME
    . Nepeta variegata
    . Iresine
    . Abutilon
    . Tradescantia (conosciuta come Miseria)
    . Bosso nano arbusto
    ... Toggle this metabox.
    Maria C. Maria C. da Avellino
    Buon giorno!
    Ho due ortensie in vaso di due anni che vorrei trapiantare in piena terra, posso farlo adesso o devo aspettare?
    Grazie ?
    Mi piace 1
    Michele il giardiniere Risposta dell'amministratore di: Michele il giardiniere
    Buon pomeriggio a lei Maria !
    Le ortensie si possono trapiantate quando hanno perso tutte le foglie e iniziano la pausa vegetativa, vale a dire dal tardo autunno o a fine inverno, prima che i germogli inizino a crescere, perciò si regoli lei di conseguenza osservando la sua pianta, se ha già messo o meno i suoi germogli...
    In maniera molto delicata, per non rompere le radici, si aiuti con un coltello senza punta (infilandolo tutto intorno al pane di terra) e piano piano cerchi di staccare la pianta dal vecchio vaso e poi la tiri fuori. Mentre la tira da sopra provi anche a dare una spinta dal basso, dal foro di drenaggio.
    Ai piedi dell’ortensia può disporre uno strato di corteccia di pino (o altre aghifoglie). In questo modo non solo andrà ad acidificare il terreno ma lo manterrà umido più a lungo.
    L’ortensia preferisce un terreno umido e ricco di humus, oppure in alternativa intorno alla buca può mettere un terriccio specifico per questa pianta, successivamente può aggiungere con le irrigazioni del fertilizzate per piante acidofile.

    Le auguro buon lavoro con le sue ortensie e buona giornata!
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    Angela p. Angela p. da Bari
    Salve !
    Secondo lei le cycas possono essere potate a marzo?
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    Michele il giardiniere Risposta dell'amministratore di: Michele il giardiniere
    Gentile Angela
    Per la potatura delle cycas non esiste un periodo specifico dato che si tratta di eliminare foglie vecchie che hanno ormai traslocato linfa negli appositi organi di riserva.
    Può perciò controllare la pianta costantemente ed eliminare via via le foglie più vecchie che stanno più in basso se sono danneggiate o ingiallite dato che possono portare malattie.
    Le tagli il più possibile vicino al tronco in modo da non lasciare antiestetici monconi che ospitino dannosi funghi o batteri.

    Cordiali saluti e buon lavoro!
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    Anna B. Anna B. da Lecce
    Salve
    Ho letto anch’io il suo articolo sul alloro e la risposta data al signore poco prima.
    So che ci sono diversi tipi di alloro e volevo chiedere come si può riconoscere quello piu' buono e piu ' aromatico?
    Grazie.
    Mi piace 1
    Michele il giardiniere Risposta dell'amministratore di: Michele il giardiniere
    In commercio esistono due principali varietà di alloro :
    Laurus Nobilis Aurea e Laurus Nobilis Angustifolia.
    Il Laurus Nobilis Aurea ha foglie color oro a forma appuntita.
    Questa varietà, durante la coltivazione, va tenuta riparata da vento, gelate e sole diretto troppo forte perché rischierebbe di bruciare le foglie.
    Il Laurus Nobilis Angustifolia ha foglie di conformazione più stretta rispetto al lauro ed è più resistente del precedente; I nostri avi dalla notte dei tempi usavano quest’ ultima, dato che era più reperibile...

    Grazie per averci contattato.
    Cordiali saluti !
    ... Toggle this metabox.
    Lorenzo F. Lorenzo F. da Bari
    Bellissimo articolo quello sul alloro!
    Ha consigli su come riuscire a riprodurre una pianta di alloro da un'altra?
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    Michele il giardiniere Risposta dell'amministratore di: Michele il giardiniere
    La ringrazio, molto gentile! ?
    La moltiplicazione del Laurus avviene per seme o per moltiplicazione dei polloni, prelevandoli con parti di radici, che si formano alla base della pianta madre o per talea, tagliando gli apici.
    Nel scegliere la tecnica da adottare occorre tenere presente che la moltiplicazione per seme ha con se lo svantaggio che, subentrando la variabilità genetica, non si è certi che si avranno delle piante uguali alle piante madri, nel qual caso qualora si voglia ottenere una pianta ben precisa o non si è certi della qualità del seme che si sta utilizzando, è bene fare la moltiplicazione per talea.
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    Pia D.C. Pia D.C. da Foggia
    Buon giorno
    Io ho una sterlizia che sono 7anni che mi fa solo foglie sempre + grandi ma di fiori nemmeno l’ombra!
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    Michele il giardiniere Risposta dell'amministratore di: Michele il giardiniere
    Buon giorno a lei Pia, la ringrazio per averci scritto.
    Se la sua pianta è in vaso provi a posizionarla altrove poiché la STRELITZIA ama la luce molto intensa, in mancanza di questa condizione non fiorisce !

    C’è comunque da dire che la STRELITZIA fiorisce non prima di aver raggiunto i cinque anni di età, nei periodi compresi fra l’autunno e la primavera inoltrata, perciò se lei dice che ha sette anni, provi anche a concimare con un buon concime per piante fiorite che abbia anche i micro elementi
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    Elisa F. Elisa F. da Vicenza
    Buon giorno!
    Come posso potare il melograno ?
    Grazie.
    Mi piace 1
    Michele il giardiniere Risposta dell'amministratore di: Michele il giardiniere
    Buon giorno a lei Elisa.
    Per il melograno tagli innanzitutto tagli i rami secchi, improduttivi e danneggiati, quelli grossi e i polloni basali ( rami che crescono a cominciare dalla base).
    Se ci sono grossi rami che si sviluppano al centro, li può tagliare perché questi rami non producono ed intralciano la crescita dei rami laterali che producono frutti.
    Le ricordo che i tagli vanno effettuati in maniera netta e precisa, senza lasciare sbavature e ferite difficili da rimarginare.
    Infatti il melograno va potato con attenzione e cura, si deve eliminare un adeguato numero di rami inutili e danneggiati ma al tempo stesso per questa pianta non sono consigliabili potature eccessive.
    La regola da seguire è quella di tagliare i rami nella parte centrale della chioma, rami che, come è stato detto, non sono produttivi e tolgono luce e aria ai rametti laterali da cui si svilupperanno i frutti.
    Soprattutto elimini del tutto i polloni basali, ovvero quelle ramificazioni inutili che si sviluppano alla base del melograno e che tolgono nutrimento al resto della pianta.
    I tagli devono essere periodici e regolari.

    Grazie per averci scritto.
    Cordiali saluti e buon lavoro!
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    Isabella D. Isabella D. da Palermo
    Buongiorno vorrei un consiglio: ogni quanto devo innaffiare due piantine di roselline ? E dove posso collocarle per non farle appassire?
    Grazie ?
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    Michele il giardiniere Risposta dell'amministratore di: Michele il giardiniere
    Buon giorno a lei Isabella !
    Le dico subito che le roselline mal sopportano climi rigidi e che scendono al di sotto dello zero.
    Anche se sopravvivono bene in caso di temperature al di sopra dei trenta gradi, temperature troppo alte possono provocare la caduta prematura dei fiori e la bruciatura delle foglie.
    Meglio dunque evitare l'esposizione diretta per troppo tempo alla luce del sole nei periodi più caldi, scegliendo comunque una zona bene illuminata.
    Dunque è meglio posizionarle nel posto più luminoso possibile ma non alla luce diretta per non farle appassire anzitempo.
    Per quanto riguarda le annaffiature la regola è di ripetere l’irrigazione quando il terriccio del vaso è asciutto.
    In questo modo si evitano i ristagni idrici e si permette all'apparato radicale di esplorare tutto il vaso alla ricerca di acqua, quindi di svilupparsi e rafforzarsi.
    La quantità di acqua da somministrare per ogni irrigazione deve essere tale da bagnare completamente tutto il terriccio presente nel vaso, senza lasciare zone asciutte, in questo modo l'apparato radicale della pianta si svilupperà all'interno di tutto il vaso.
    È importante evitare di bagnare le foglie e i fiori.
    Come per tutte le altre piante è meglio evitare di annaffiare durante le ore centrali della giornata o per meglio dire nelle ore più calde della giornata specialmente in estate.

    Cordiali saluti e grazie per averci scritto !
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    Rita R. Rita R. da Brindisi
    Buongiorno!
    Volevo chiedere quando e come potare l’hibiscus?
    Grazie ?
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    Michele il giardiniere Risposta dell'amministratore di: Michele il giardiniere
    Buon giorno a lei Rita !
    L’ibiscus non richiede una potatura particolarmente impegnativa.
    Tenendo conto del suo sviluppo piuttosto vigoroso, questo arbusto andrebbe potato in due periodi dell’anno:

    1) Dopo la fioritura o a fine autunno per contenere e dare forma alla pianta che si sviluppa velocemente e in maniera disordinata. Togliendo le parti sfiorite per favorire nuove fioriture e dare vigore alla pianta.

    2) All’inizio della primavera per favorire l’emissione di nuovi rami.

    Oltre ai rami secchi e danneggiati che vanno recisi del tutto, si potano tutti gli altri per circa i 2/3 della loro lunghezza o a 15 cm dalla base.
    Il taglio del ramo va fatto subito sopra il nodo, dove ci sono le gemme in maniera netta e leggermente obliqua.

    Bisogna considerare anche che l’intensità della potatura varia molto se la pianta vive in un vaso, dove avrà bisogno di una sforbiciata più decisa che limita i rami a 15 cm dalla base e addirittura ne elimina qualcuno. Mentre se è interrata sarà sufficiente un taglio un po’ più leggero, ad esempio accorciando di qualche centimetro ogni rametto.

    Cordiali saluti e buon lavoro!
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    Teresa R. Teresa R. da Bari
    Quando va potato l' albero del limone?
    E come far scomparire quella specie di fuliggine nera sul limone?
    Grazie.
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    Michele il giardiniere Risposta dell'amministratore di: Michele il giardiniere
    Gentile Teresa
    Sull’epoca di potatura del limone esistono dei pareri discordanti: c’è chi pota in autunno, chi in pieno inverno, chi in primavera. C’è anche chi pota durante la fioritura, chi dopo.
    Insomma la potatura del limone lascia spazio a tante esperienze e a molta confusione.
    Bisogna dire che le stagioni in cui le piante resistono meglio alla potatura sono quelle con climi miti e stabili e dunque non eccessivamente freddi o caldi.
    È bene sapere che i climi temperati rendono la corteccia più morbida e quindi più facile da trattare.
    Una cosa certa è che per la potatura di queste piante occorre valutare non solo le condizioni climatiche dell’area in cui vengono coltivate, ma anche la specie da potare. In base alla varietà, infatti, i limoni possono presentare una sola fioritura o più fioriture. Chi coltiva limoni con una sola fioritura preferisce potare ad ottobre o poco prima della primavera a fine inverno, mentre chi coltiva limoni con quattro fioriture preferisce potare esclusivamente in autunno.
    Le esperienze dei giardinieri depongono a favore della potatura autunnale di qualsiasi specie di limone, potatura da effettuare esclusivamente tra la fine di settembre ed ottobre.
    Nelle zone con clima caldo, la potatura si può far slittare anche tra dicembre e gennaio.
    In zone particolarmente temperate e con giornate gradevoli, qualcuno ha anche vissuto l’esperienza della potatura in febbraio.
    In linea di massima come regola generale il momento giusto per potare è quando il metabolismo degli alberi rallenta, cioè poco prima della crescita primaverile. La potatura deve avvenire durante questo periodo di dormienza se non gela o al primo cenno di crescita al risveglio nei climi freddi, quando i limoni vengono tolti dai ripari invernali.
    Oppure se proprio si ritiene opportuno potare in autunno sarebbe meglio operare quando i frutti sono gialli e quando non sono ancora comparsi i nuovi germogli.
    Bisogna anche ricordare che il limone non necessita di potature drastiche, ma solo di essere liberato dai rami improduttivi, danneggiati, secchi o spezzati.

    Tenga anche conto che i limoni fruttificano sui rami di un anno, perciò la potatura di produzione deve essere molto contenuta cercando di lasciare appunto i rami di un anno che porteranno frutto.

    Quindi Teresa valuti lei in base al clima della sua zona e alla specie a sua disposizione!

    Per quanto riguarda la FUMAGGINE (quella che lei chiama fastidiosa fuliggine nera) deve verificare prima se vi è presenza di insetti (di solito sotto le foglie) come le cocciniglie o afidi che emettono una sostanza di scarto trasparente e appiccicosa, chiamata “melata”, su cui si deposita la caratteristica crittogama nera della “fumaggine”.
    Perciò oltre a potare o eliminare i rami che ormai sono anneriti le consiglio di trattare la pianta con un comune insetticida in modo da eliminare definitivamente il problema.

    Detto questo, non mi resta altro che augurarle buon lavoro!

    Cordiali saluti
    Michele il Giardiniere
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    Maria Maria da Bari
    Buon giorno!
    Vorrei sapere se il plumbago deve essere potato alla fine dell'inverno oppure dell'estate. Grazie!