ATTENZIONE ALLE MALATTIE FUNGINE FRA SETTEMBRE E OTTOBRE

A nessuno piace vedere le piante di casa cambiare improvvisamente colore e appassire, e per evitare questo tipo di sorprese occorre prestare particolare attenzione alle piante in alcuni periodi dell’anno, capire perché avvengono certi fenomeni, come prevenirli o curarli. Infatti capita che in alcuni periodi dell’anno l’aria particolarmente carica di umidità può favorire la comparsa di crittogame su foglie e fiori, che ad occhi meno esperti possono sembrare inizialmente poco appariscenti, ma che in men che non si dica possono portare a morte certa le proprie piante. Allora cosa e come fare? Niente paura! Michele il giardiniere è qui per aiutarci, basterà continuare a leggere per capire come identificare alcuni tipi di crittogame e come intervenire.







Le malattie fungine delle piante, chiamate anche malattie crittogame sono infezioni provocate da agenti patogeni che appartengono al regno dei funghi. Anche se sono nemici silenziosi e implacabili sono facilmente rilevabili anche ad occhio nudo.
Specialmente fra settembre e ottobre vengono favorite da temperature dolci e maggiore umidità, accentuata dalle ombre più lunghe e dalla minore quantità di ore del giorno.

Sarebbe pertanto buona norma controllare se sulle foglie vi sono macchie giallo-brune sospette che possono indicare la presenza di peronospora o chiazze biancastre e farinose segno che le foglie sono state colpite dal mal bianco o oidio. Vediamo insieme quali sono le principali crittogame, come identificarle e curarle.
OIDIO
L’oidio conosciuto anche con il nome di “mal bianco” a causa del colore della muffa che si presenta come una polvere biancastra simile al borotalco può colpire lamine fogliari, boccioli e fiori conducendoli al disseccamento dopo averli deformati.

Per curare questa malattia si possono utilizzare prodotti rameici come il solfato di rame o la “poltiglia bordolese” in copertura (a protezione preventiva, trattando in inverno per impedire alle spore di germinare e avviare l’infezione), oppure si possono usare prodotti chimici a base di principi attivi come il “penconazolo”, un ottimo antioidico da usare alla comparsa dei primi sintomi (prova a cliccare su una delle immagini che compaiono qui di seguito per visionare uno di questi prodotti sullo Store di Amazon).
PERONOSPORA
La peronospora è facilmente riconoscibile perché caratterizzata da macchie rotondeggianti sulla lamina superiore delle foglie, mentre sulla lamina inferiore si possono notare formazioni di muffa di colore bianco-grigio. Questa crittogramma riesce a penetrare all’interno dei tessuti fogliari tramite gli stomi, (sono minuscole fessure che permettono gli scambi gassosi tra foglia e atmosfera), dopo l’attacco la pianta inizierà a seccarsi parzialmente e poi totalmente, mentre i frutti presenteranno macchie color nocciola.

Per combattere la peronospora si possono trattare le piante con prodotti a base di rame, come la poltiglia bordolese, il cui uso deve essere sempre molto moderato e regolato secondo le norme agricole. In alternativa si possono usare trattamenti a base di macerato di ortica, propoli oppure olio di Neem, che sono prodotti più naturali e meno aggressivi rispetto a quelli chimici (prova a cliccare su una delle immagini in basso per visionare uno di questi prodotti sull’e-commerce di Amazon).
BOTRITE
La botritys cinerea (cinerea perché ad occhio nudo sembra assomigliare molto alla cenere), chiamata anche “muffa grigia” è una delle crittogame più gravi, che colpisce in particolar modo i boccioli o i fiori appena sbocciati, ma può manifestare i suoi sintomi anche sugli organi vegetativi delle piante come foglie e germogli.

Non appena si notano i primi sintomi della botrite occorre necessariamente eliminare le porzioni vegetali colpite e bisogna spruzzare sul resto della pianta un buon fungicida a base di rame o poltiglia bordolese oppure un apposito prodotto antibotritico reperibile in commercio, per alcuni di questi prodotti sarà necessario avere un “patentino per l’acquisto e uso di fitofarmaci” (vedi articolo corrispondente cliccando su questa dicitura) oppure si potrà scegliere fra la vasta gamma di prodotti biologici come ad esempio l’olio di Neem (clicca su un delle immagini con il logo di Amazon qui sotto per visionarli ed eventualmente acquistarli).
RUGGINE DELLE PIANTE
Le piante colpite dalla ruggine appaiano piene di pustole di colore giallo aranciato o bruno rugginoso, delle dimensioni di una capocchia di spillo e attorniate da aloni. Con il passare del tempo queste macchie diventano nerastre e sempre più grandi fino a provocare un arresto dello sviluppo vegetativo portando la pianta ad una morte graduale.

I principi attivi più utilizzati nella lotta alla ruggine sono gli anticrittogamici a base di rame e zinco che devono essere somministrati alla pianta ogni 10-15 giorni solo in caso di malattia, oppure in alternativa si può usare in copertura un buon potenziatore delle difese immunitarie dalla pianta come l’ultimo a destra indicato nelle immagini qui sotto con il logo di Amazon.
TICCHIOLATURA
La ticchiolatura ama in particolar modo gli ambienti umidi uniti a uno scarso ricircolo d’aria, attecchendo specialmente in stagioni molto piovose. Riconoscere un attacco di ticchiolatura è molto semplice perché le piante colpite iniziano a presentare macchie di colore bruno-nerastro prima sulla pagina superiore e poi anche in quella inferiore.

Anche in questo caso un metodo efficace per curare la ticchiolatura è quello di effettuare dei trattamenti con prodotti rameici come la già citata “poltiglia bordolese”. In caso di un attacco pesante i prodotti più efficaci e conosciuti sono a base di “mancozeb”, “penconazolo” e “captano” come quelli indicati qui di seguito.
PREVENZIONE
In tutti i casi per prevenire le malattie fungine basterebbe effettuare una regolare e buona potatura per permettere alla luce e all’aria (nemici naturali delle malattie fungine) di penetrare all’interno della chioma. Nella fase di potatura converrebbe quindi eliminare tutti i rami che si intrecciano o che tendono a crescere verso l’interno della pianta.




Comunque sia se non si vuole far uso di prodotti chimici si può sempre intervenire subito, non appena compaiono i primi sintomi di una malattia fungina, con prodotti biologici per salvare quello che rimane della pianta.
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